Tu, prostituta
consapevole della tua forza sfidi il mio cuore coi tuoi occhi affilati e pieni di peccaminosa passione,
ti aggiri come una bestia felina: sensuale e minacciosa.
Adibisci al tuo dovere e tu sola mantieni segrete le vergogne e le speranze di una vita,
mi lasci del tutto all’oscuro di te stessa, mi rendi partecipe eppure mi tieni lontano,
che pezzo di idiota mi fai sentire.
Ma, che? Al mio sguardo,
che ricerca in te quella traccia d’umanità e di dolcezza che, so per certo, deve essere immensa in tutta quella miseria,
fuggi.
I tuoi occhi fanno un giro e si ritrovano dall’altra parte
e tutta ti fai scudo dalle mie insinuazioni.
I fluenti capelli, le magre mani, la nuda schiena
e siamo nuovamente lontani un’infinità di chilometri.