Tu solitudine, madre ritrovata della mia senilità.

Educato al delirio
giammai ho ricevuto
parole di conforto,
Io,
inguaribile romantico
succube nella mia intimità
di mille permessi non concessi
per silenzi rumorosi di proteste.
E così ho amministrato i giorni
disperdendoli oltre ogni confine
nel piacere dell'innata solitudine,
madre della mia miseria,
che un tempo mi ha partorito
e subito abbandonato
in braccio alle ombre del destino,
che ho sempre cercata
e che la felicità dei miei anni
adesso ha ritrovata.
.
Cesare Moceo quasi 70N di Cefalù poet‐ambassador t.d.r