Ultime stelle

Sfioriscono al mattino ultime stelle
brillando come il mio primo pensiero.
Non so se sogno ancora, se non sia
un protrarsi la notte oltre confini
o se sia  il  nuovo  il giorno. S’apre
con una sventagliata di colori e riconosco
al davanzale i fiori, della stanza i contorni   il letto di lenzuola disfatte e cuscini
senza te che dorrni e distendi pigro
lunghe le braccia a cercarmi con le dita.   M’è parso un lungo abbraccio la notte   Abbandono inutile giaciglio, mi appare
non appagante il sonno, violenta spinta
a poggiare i piedi per terra e correre ad aprire
la porta
Hai bussato il campanello all’entrata?
E la richiudo  lasciandomi scivolare del pavimento al sicuro. Contatto.   Rido di me di questa incontenibile voglia di ultime stelle.
Avanzano consueti tramestii del mattino
e fingo inderogabili impegni al mio futuro.