Permane ciò che appare in uno specchio
e si ancora a circuito neuronale
o annega come un gesto accidentale
nel cono d’ombra opposto accolto in secchio?
Se si dissolve per non arder vecchio
nella memoria tridimensionale
rinforma come amalgama ancestrale
in collimate tracce d’apparecchio.
E come un verso sgorga all'improvviso
ristora col suo ritmo e alla memoria
sembra ancorato per l’eternità
ma se non lo si schizza come un viso
non lo si appunta almeno in istruttoria
sul taccuino, al poeta svanirà.
23 maggio 2017
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