Un giorno il cielo e la terra
Un giorno il cielo iniziò a guardare più a fondo la terra,
trovando il suo riflesso nei laghi e nei mari,
quel giorno il cielo cercò la sua unicità provocando temporali.
La terra chiese al cielo:” Stai piangendo di rabbia
o stai lasciando tracce della tua arroganza?
Le mie acque sono il tuo specchio,
ma sono profonde, loro possono nascondere,
tu, invece, puoi essere volubile e sincero,
sublime e infinito. Tu puoi osservare chiunque,
tu puoi arrivare dove io non so immaginare”.
Il cielo rimase senza fiato a queste parole
dalla terra dichiarate e rispose:”Volevo essere
me stesso, senza nessun riflesso falso
e lasciare su di te il mio originale passo,
fatto di tuoni, fulmini e saette, pioggia e poi,
arcobaleni e sole nelle promesse.
E' da sempre che ti ammiro da lontano,
tu sai germogliare e appassire,
sai farmi continuamente innamorare
e se cerco tempeste, è perché non ti posso avere”.
La terra tacque, poi, disse: “Con il tuo pianto mi aiuti
a far nascere tanto, con il tuo viso sereno mi scaldi
e mi allieti per giorni. Il tuo mistero vorrei catturare,
il mio amore lo racconto al vento,
che fa da tramite tra i miei paesaggi e i miei rifugi
ed i tuoi pensieri azzurri”.