Un giorno mi chiedesti dei sogni
Un giorno mi chiedesti dei sogni
E io ti promisi una risposta…
Poi una mattina ti vidi uscire dell’acqua
E mi ricordai… Venere ti chiamai
E infatti come una dea camminavi
Come una dea il tuo portamento m’incanto
Come dea i tuoi fianchi ondeggiavano sul mare
E il vento spostò i tuoi capelli
Per noto farmi il tuo viso
E di una bambina il volto si presentò
Mai parsi così bella
Quella stella così mai illumino
Venere ti chiamai e come una dea mi attirasti
Mi colpisti e i tuoi occhi… ecco i tuoi occhi
Quella luce il sogno e il tuo sorriso
Le speranze e l’ingenuo desiderio
quello è materiale per i tuoi desideri
che nessuno li infranga mai
e ti tolga quel sorriso avido di speranze
non ascoltare il complimento stupido dell’ignorante
che nessuno mai ti maledica
onde incontrare il mio furore
e quand’anche passeranno sul mio cadavere
salirò dagli inferi e pace mai darò alle loro lingue
ti proteggerò perché tu un giorno mi fosti di supporto
ma ora basta sentimento fermati qua
non andare oltre
anche se lei ti dà pace
anche se lei ti illumina anche se vorresti prenderla con te
e portarla anche se…
niente fermati qua…
Grazie amica per essere uscita dall’acqua.