Un turpe sogno
Sei stata nel mio sogno
quella notte,
come un’amabile chimera.
Svolazzavo con ansia
alla ricerca di te
tra le eburnee nubi,
ma eri distratta,
irraggiungibile,
come effimera.
Ti staccavi da me sempre di più,
insensibile ai miei richiami,
inerte alle mie lusinghe,
incurante dei miei sorrisi,
nascosta dietro i tuoi aviti rimpianti,
inchiodata ai tuoi stereotipi.
Non sentivi,
per il tuo rigido rigore,
manco il tuo cuore
che ferveva d’amore.
Trascuravi pur anche,
per la tua frigida razionalità,
l’intimo della tua animosità
che sussurrava di fermarti.
Inibivi il tuo dolce sorriso.
Soffocavi la tua armoniosa voce.
Era assente il tono
delle tue dolci parole.
Ponevi impedimento
alle tue leziose carezze.
Era un inganno
quel turpe sogno.