Una chiave di violino
mi serviva per aprire
lo spartito di quel brano
musicale
a tutti sconosciuto,
che suonava nell'aria
nei pressi della mia casa,
ogni volta che perdevo
i contorni del giorno,
ogni volta che un pensiero
cercava l'oblio,
ogni volta che una poesia
cambiava forma
e diventava prosa
e diventava assenza
e diventava ferita
e diventava barca stanca
arenata sulla riva,
dopo aver attraversato
le acque della memoria.
29 gennaio 2025
Altri contenuti che potrebbero piacerti
"Lascio liberi i sogni nel vento notturno degli angeli"