Una musica... una spiaggia... quella signorina

 


In queste ore mesi che il feral
morbo infetta e semina la morte
oggi per dar un poco l’addio
alla tristezza un po’ di musica
all’animo ho fatto respirare
e mentre degli Indios Tabajaras
la chitarra ritmava il dolce
suono non so perché la mente
è corsa ad una lontana spiaggia
romagnola due ombrelloni il mio
e lì vicino quello di una signorina
milanese lei impiegata e io da poco
chimico dottore poche nei giorni
le parole buongiorno buon appetito
buonasera e qualche scambio solo
di alcune informazioni personali
del fidanzato mi disse un ingegnere
di un paese marchigiano qui vicino,
ricordo sì ricordo poi come particolare
un pomeriggio nessun ancora sulla
spiagga mi si avvicinò si tolse
la parte alta del costume e piano
disse mi può  un poco la crema
mia antisolare qui spalmare
confuso un po’ vero impacciato
diedi con man tremante l’inizio
alla operazione di lì a poco
mi sorrise anch’io sorridente
risposi a quel sorriso al soffio
di garbino lasciai di indovinare
quali allora i di noi pensieri.