Una sera lontana a Motta Visconti
Riempiva l’aria della sera al calar
l’odorosa menta verde selvaggia
il calor dell’aia si spegneva profumo
di pannocchie lì di granturco al sole
il silenzio rompeva del grillo il canto
dal fosso della rana il gracidar s’unia
la Lilla e la Dora care di mia nonna
allegre cagnoline con l’abbaiar piano leggero
lo starnazzar dell’oche e dei tacchini
il goglò voci più davan al serotin concerto.
La frugal cena poi già pronta era sul desco
oggi così vorrei dopo che il tempo fuggito è tanto
risponder come allor a quel su corri è pronto:
vengo sì cara mia vecchia cara nonna vengo.