Una vecchia prostituta: Solitudine-Più di settantamila
Nuda or giace sul letto la vecchia
meretrice e con mestizia guarda
quel che un tempo fu cespuglio
nero folto rigoglioso, spento ora
sfatto e povera cosa, ove lì nascosto,
pur oggi sfatto, s’apriva, in giorni
già ormai lontani, a donar lo scrigno
quei falsi amor fugaci venali mercenari,
ove al corpo membra s’avviluppavan
da odori e sapori vari e disparati,
a toccar luride man o linde e delicate
e fiati o dal sapor ancor di menta
o puzzolenti fiati, fisso il prezzo
concordato: saranno stati pensa
più di settantamila ? E rapida corre
la mente ai ricordi e al ricercare ma
al cuor suo tristemente un grido giunge
che forte dice: nessuna estasi nessun
ahimè dolce caro da ricordar profumo!