Vaghi rumori
E’ rotto il tempo di questa sera
dove nell’aria ferma sospesi
i miei pensieri già fughe
rimembranze:
quei vaghi rumori di bambini,
dentro e fuori questo respiro,
non ancora scuro tatuaggio
negli impauri
luoghi dell’ombra ormai già sfalda
del cielo. Qualcuno passa oltre
il silenzio di questa isola
strada e dietro
increspa l’aria ora liquida
d’oro e amaranto e all’improvviso,
dentro una ruga, la quiete lenta
di questa sera
imbrunisce e nereggia la notte
tra rive lontane e mi disseta
il mondo che all’orizzonte muto
già si sperde.
E diventare uno nell’alito
del buio dove china la luna,
a me cara vertigine: è asola
all’anima
infine lo sfrontato affaccio
di quei minimi soli sospesi,
che di meravigliosa irrealtà
inutili
misteri attraversano e qui a me
si fermano, come ombre sghembe
di piccole cose dall’infinito
illimite.