Vedo ovunque bivacchi di anime derelitte.

Quale futuro ci attende?

Spasimi interiori
a accettare incupiti
il freddo dell'anima;
menti intirizzite,
che frugan nel vivere
in cerca di un qualche benessere.
E sono donne e uomini,
sospesi in quel vivere
e scarniti dalla fame
con l'ardore di combatterla.
Ovunque si vede gente negletta,
in ginocchio,
a implorare il suo Dio
affinché i propri figli
possano avere di che mangiare.
E là,
nella sordità al proprio disonore,
nessuno a riflettere
se una volta raggiunta la meta,
quelli smetteranno di pregare.
E allora potrebbe essere la fine.
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Cesare Moceo 70N di Cefalù poet‐ambassador t.d.r.