Vento d'inverno.

Sconosciuta donna
che passi fugace
lasciandoti dietro
l'illusione d'un momento,
la scia di un profumo
armonioso e suadente,
sogni d'occhi aperti,
e malinconica solitudine,
fermati, per una volta,
accetta il mio sguardo,
sconosciuto messaggio
d'altri lidi, profondi
come oceani lontani.
Non farmi passare
come il vento d'inverno,
che porta a coprire
il nostro corpo
che dell'anima
è il sublime strumento,
lasciati corrompere
da un nuovo aroma,
frutto di vicende
sempre diverse,
scrigno di segreti
mai svelati,
che cercano la chiave
per la vera libertà.
Dammi un secondo
della tua attenzione,
così ch'io possa
parlarti con gl'occhi,
ed infondere in te
il seme del dubbio,
cuneo che strappa
il vecchio dal nuovo,
folata di vento
che getta per terra
il tuo buffo cappello.
Prendi la chiave
ch'ognuno porta con sé,
e provala impavida dentro di me,
potresti trovare ciò che vai cercando,
o niente di tutto questo:
in fondo come possiamo
noi sapere cosa vogliamo
se ancora non l'abbiamo trovato?