Versi Erranti nell'Universo Grigio dei Pensionati
Nel silenzio di pensioni sospese,
Si aggirano anime tra i fogli della vita,
In cerca di risposte e di riflessioni,
Domandando al tempo la verità infinita.
Chi sono i pensionati, saggie figure?
Gli occhi scrutano il passato, le mani sanno,
In un mondo di saggezza e dubbio misto,
La vita trascorsa, il presente sospeso.
Vogliono forse il calore di un abbraccio,
O l'eco di risate in stanze vuote,
Dove sono, nel labirinto del presente?
Tra vecchie fotografie e sogni dimenticati.
Quando agiscono, nell'arte del vivere,
Tra lente passeggiate e riflessioni profonde,
Come danzatori sul palcoscenico del tempo,
Che invecchiano maestosi, senza farsi prigionieri.
Consigliano forse di abbracciare il momento,
Di riscattare le passioni, di non aspettare,
Positivi, con la saggezza di chi ha visto oltre,
Negativi, con l'ombra delle occasioni mancate.
In questo mondo di voci consigliere,
La sapienza dei giorni scanditi,
Si fonde con la musica dei ricordi,
E la saggezza si trasforma in poesia.
E allora, pensionati, chi siete davvero?
Saggi custodi del tempo o folli avventurieri?
Nel vostro silenzio, svelate la verità,
Concedete la giustificazione alla vita trascorsa.
In questa danza di domande e risposte,
La conoscenza si svela come un mistero,
E nell'immagine sfocata del vostro passato,
La validità della vita si fa sentire.
In ogni piega del vostro volto segnato,
C'è la storia di un tempo che chiede udienza,
E la poesia libera si fa interprete,
Di un viaggio senza fine, di una danza eterna.