Via dei Fori Imperiali
Passeggiavo di lì, in via dei Fori Imperiali,
quei torridi pomeriggi d’estate,
solo, col capo chino, a terra
a scalciare pietruzze e sassolini.
Mi si impolveravano le scarpe,
quando passavo davanti la tomba di Cesare,
faceva caldo e avevo sete,
trovavo sempre quella fontanella.
Meditavo, come uomini prima di me,
su quelle stesse lastre di selce secoli prima,
sospiravo, deliravo, ti bramavo,
ignaro di quanto, ci sarebbe accaduto.
Passeggiavo di lì, in via dei Fori Imperiali
e il vento mi agghiacciava il petto,
solo, con lo sguardo verso l’alto, tra i pini,
a cercare quei torridi pomeriggi d’estate.
L’estate di un altro millennio,
di un tempo perduto, sparito, mancato,
di un desiderio non ancora divenuto reale,
di un altro uomo che ero.
In Via dei Fori Imperiali,
ho innalzato il monumento al mio amore per te,
tra le statue di bronzo e i muri di pietre,
ho sepolto il mio cuore straziato.