Sfiorarti le mani ossute,
salici sottili
imploranti
il vento, dita
graffianti il cielo
rabbiosi.
Naufragare dei ricordi
nell'azzurro degli occhi
come cadavere
alla deriva d'un fiume.
Misurare
con te la nausea
di foglie
marce sul marciapiede, salire
i tuoi gradini
di legno tarlato, domandarsi
come farai a vedere aldilà
del vecchio
nauseante con cui farai
l'amore
un sogno.
10 giugno 2011
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