Iniziò a stemperare voci
dai deserti, Violette. Così
avrebbe voluto essere chiamata
e carpire profondità
sepolte in poca luce.
Far sbocciare parole nuove
che tornano alla lingua
levitando, sul gran peso del nulla.
Iniziò a credere, Violette,
ai suoni puri
tra la sua anima e il mondo.
Tese una soglia,
dove l’orma ha annullato l’ombra
dell’apparire. E lì sparse
al sole di altri occhi
le sue bozze.
2 maggio 2017
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