Vita sull'Alpe

Scorgo dall'alpe un lontano baluginare
giù, su un piccolo piano, tra le brume
che ascendono nel mattutino, livido albeggiare.
È gennaio, tra le dure bianche dune,
fiammeggia del boscaiolo l'occasionale focolare,
guizzano nell'aria secca le sciabolate ardenti,
piegano a destra e manca nel mutar dei venti,
indovino dei ciocchi l'allegro crepitare
dalle faville vivide, dal vivace lor danzare,
nella misera luce del primo albeggiare.
Dell'ormai deserta alcova, del suo quieto tepore,
delle carezze della sposa già è nostalgia nel cuore.
Borbotta al piè dell'umile, utile focolare,
piccola pignatta gli avanzi a riscaldare
della sobria cena giù, al casolare,
umile linda reggia che insieme al bosco pare
lì posta come dono dal creator sapiente.
Mentre nei lor lettini continuano a sognare
i tesor di casa sorti dall'amore,
la mamma sfaccenda al modesto desco,
semplici cibi ricchi per amorose cure,
al lavor silvestre il boscaiolo attende
fischiettando allegramente una canzon d'amore.

Dal mio libro "Pane di castagne" Excogita editore Milano