Voci dal sottosuolo

La notte si fa risacca
e restituisce i ricordi,

colori assuefatti e la dolce morsa

Io ti assolvo, buio ladro,
nel nome del Padre, del Figlio,

eccetera eccetera.

Poi allunghi un braccio, la mano, il dito
Dirigi finte orchestre, sostieni il discorso o dipingi nell’aria...

Non c’è tela più rarefatta dei fumi d’alcol

No. È più un voler prendere parola

‐ vieni qua, dannata! ‐

Non si esce illesi
dal taglio della notte
E intanto

scrivo poesia
seduta su un cesso che piscia acqua dalla base
e ne perde altrettanta dallo scarico.

Mio marito dice
che un idraulico costa troppo
ma lui porta in giro un Suv da 50.000 euro.

Ho un’attenuante, però,
Vostro Onore,
per il mio sproloquio notturno

Esatto!
Basta dichiarare di avere sempre 16 anni
e i coglioni girati.