Volo
L’ebbrezza del volo.
Aria che sfiora il corpo e l'avvolge
abbandonandolo al cielo.
Aria che entra nei polmoni,
si fa respiro e
risonanza di mondo.
Volo a pieno cielo,plano sulle onde del mare,
IO,figlio del sole e del sale.
Nelle mie vene solo acqua di mare.
Di natura ibrida,ti dirò:
mezz’uomo a levante, come sole che sorge,
e che ogni dì, come si conviene,
il suo tramonto con dolore aspetta
in un bagno di mare che può farti affogare.
Muro del suono infrango!
Sulle mie nuvole, che di tempesta velano l'azzurro, ballo.
Volo libero nel vento e di vento son fatto.
Gioco di mistero,
plano calibrando su nel cielo:
di petto sfrego fronde e figli del mondo di terra,
a cui non appartengo... esiliato da me stesso,
spesso carceriere astuto..
Ibrido e bastardo,
senza casa questo volo:
costante ricerca di una natura
che non accetta vita con controfigura.
Gioco di mistero, ribadirò!
Le mie ali,non ti offro da guardare.
Sappile trovare...
Comincia con me a giocare,
sulla mia fune!
A danzare!
Comincia a volare!
Senza tempo è il mio volo.
Non c’è tempo nel mio cielo,
che non ha anni e anni ha perso.
Tutto relativo, sì,
anche questo corpo:
involucro instabile,
confine dell’immenso che si espande!
Ahimé!
Ingannevole giullare di sé,
che appare e scompare,
(ed ogni tanto)
nelle notti di alta marea,
viene a bussare.
Me stesso è un gran segreto da svelare.
Il cielo è da esplorare, ohibò,
ed il mio volo ad equatore può portare.
Migrazione incerta, lascia stare,
non mi accompagnare.
Fatti spettatore quieto,
ovattato dalla tua certezza.
Ai luoghi e confini dall’uomo tracciati
e ai tanti nomi musicati,
io fuggo e sfuggo.
Solo un angolo di cielo voglio trovare.
In questo lungo cercare me stesso che da sé vuol scappare.