Vorrei urlare il tuo nome nel vento,
come tempesta, come devastazione.
Vorrei potermi liberare del vuoto,
esplodere in infiniti turbini, liberarmi
Vorrei corrodere questa carne mortale,
svanire e ricompormi infinitamente, eterno.
Vorrei saper piangere e reagire,
divenire un fiume su cui scivolare, etereo.
Vorrei saper cosa farne di me e della mia mente,
trovare un posto per me stesso nel mio spirito,
comprendere ciò che voglio e cio che voglio divenire.
Turbini neri di una giornata di fine estate.
9 febbraio 2014
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