Poesia
XLIX
Dall’ora mattutina all’ora tarda
senza sosta, manco a dare di bocca,
segue il giovane l’asina alla barda
che la forte erta affretta e l’ombra arrocca.
L’ultimo raggio il sol nel mar ritarda
e dona luce all’imperiosa rocca
mentr’egli l’occhio all’orticello attarda,
l’asina si foraggia dalla sacca.
Quasi un saluto volge al caseggiato
mentre ogni cosa affretta pel ritorno,
chè già lo sole in mare s'è annegato.
Da domani più solo non rimarrai
che giorno e notte ti staremo intorno
e di nostra compagnia sempre godrai.