6 marzo 2016 - Stralcio da Frammenti di Fra
E d'un tratto la mente deraglia nel passato.
Come un vortice improvviso tutti quei piccoli segnali, percepiti come uno strano fastidio, una sorta di inquietudine così vaga da non meritare nemmeno un nome, si compongono nel disegno di un varco spazio‐temporale che si spalanca sotto i tuoi piedi nudi affondandoli nel muschio soffice di un bosco antico, ammantato di magia.
Solletica la fantasia quel profumo d'arance rinvolte in un tovagliolo, con la buccia incisa a spicchi perché le tue dita inesperte potessero toglierla con facilità nei pochi minuti della ricreazione. Qualche goccia di succo sempre macchiava il grembiule e tu correvi a strofinarlo sotto l'acqua fredda che, estate o inverno che fosse, usciva da un rubinetto d'ottone verdognolo, di quelli a croce, fissato nelle piastrelline da obitorio dei bagni della scuola.
Una lunga fila di lavelli bassi e rubinetti ossidati.
E i bagni alla turca.
E i pavimenti di graniglia.
E le porte dipinte di verde o di grigio chiaro.
E le suole di cuoio che scivolavano sui pavimenti tirati a lucido e i passi che rimbombavano nel silenzio perfetto dei lunghi corridoi abitati da file ordinate di cappotti e cappelli e sciarpe.
Dalle porte chiuse uscivano solo le voci delle Signore Maestre e le risposte orgogliose prenotate da mani alzate, così rigide e così protese da evocare l'infinito.
E soffitti altissimi e riquadri bassi di vetro smeriglio.
Odore di gesso e di fette di pane.
La Maestra col grembiule nero e lo sguardo severo.
La carta assorbente che profumava d'inchiostro e il barattolino di colla che si seccava sempre e il pennello che perdeva tutti i peli e la mina del lapis che si incastrava in fondo al temperino e poi...
Il viale alberato, le scale di pietra, la nebbia, la neve...
Non lo voglio vedere.
Il giorno in cui tornerò non lo voglio vedere.
Passerò nelle strade che mai ho percorso, lungo i molti marciapiedi sconosciuti, per non scoprire quanto tutto è cambiato.
Per conservare intatto un ricordo bambino.
O forse no.
Forse lascerò che il tempo si compia, che incaselli immagini e profumi, e mi abbandonerò al presente senza timore, perché la vita è il quadro di oggi dipinto sulla tela di ieri.
(fm)