"A riveder le stelle"
Quando eventi negativi come la guerra e la pandemia circondano il nostro pianeta in modo ostile è necessario non lasciarci prendere dallo sconforto, anzi è necessario reagire. Sono avvenimenti estremi, che alterano la vita delle comunità e di ogni singolo componente. Attimi oscuri e di tensione che inducono a modificare la nostra quotidianeità, fino a deprivarci di valori etici e morali che contradistinguono l' essenza stessa dell' uomo. Non varchiamo quelle barriere. Le reazioni istintive offendono la ragione. Come l'impulsiva russofobia che sta dilagando nel nostro paese. Avversare gli studi letterari di Dostoevskij è un atto irragionevole e incauto. Altrettanto lo sarebbe discriminare letterati, musicisti, artisti, filosofi di quella cultura a cui devo moltissimo. Riprendendo la storia del trascorso ventesimo secolo dovremmo attuare l'ostracismo ai filosofi Kant ed Hegel, al poeta Goethe e ai musicisti Beethoven o Bach. Con questo non intendo discolpare Putin, che ha davanti a sé il tribunale della Storia, la cui condanna sarà implacabile. Non opprimiamo le melodie geniali delle grandi menti, tasselli del mosaico della nostra civiltà. Nella tragedia dobbiamo restare lucidi, non facciamoci depredare la consapevolezza. Precipitati nel girone più cupo dell'inferno, Virgilio dice a Dante: "Vexilla regis prodeunt inferni verso di noi; però dinanzi mira": "Stanno arrivando i vessilli del re dell'inferno; però tu guarda avanti". E mirando avanti uscirono "a riveder le stelle".