Alessandro E Rossella I Parafiliaci
Dal titolo di questo racconto qualche lettore può domandarsi se la sua cultura sia piuttosto limitata, nessuna paura: il termine di origine greca viene dalle parole parà che significa oltre e filia che vuol dire amore, siete al punto di prima? Seguitate a leggere il racconto, capirete. Alessandro e Rossella si erano conosciuti a scuola al liceo classico, all’università lui iscritto in Agraria e lei a Dietistica. Finiti gli studi universitari Alessandro aveva trovato subito un’occupazione nella sua materia in quanto c’era in Italia un ritorno alla terra, Rossella aveva aperto uno studio frequentato soprattutto da signore che volevano migliorare la loro silhouette. Al loro matrimonio civile uno dei testimoni era stato Alberto, un loro compagno di studi che aveva scelto la facoltà di medicina e poi di psicologia. Alessandro, da sempre inveterato moquer prendeva per i fondelli Alberto affermando che gli psicologi, a forza di frequentare i matti, diventavano loro stessi dei dementi, nessuna offesa erano molto amici. Alessandro e Rossella erano stati fortunati, i relativi genitori, economicamente agiati, avevano acquistato a nome dei nubendi un’abitazione in viale Europa a Messina e l’avevano pure arredata con mobilia seguendo i gusti dei due giovani. Alberto volle vendicarsi delle continue prese in giro di Alessandro dando un suggerimento ai due sposi circa la località dove passare la luna di miele: in Francia a Cap‐d’Agde in un campo di nudisti e scambisti! Mentre lo sposo accettò con entusiasmo, Rossella era titubante, non era una puritana ma farsi vedere nuda da estranei…tuttavia accettò, se lo poteva permettere, aveva un bel viso come pure il corpo. Alessandro era più massiccio, in passato ‘aveva le donne a profusione e ne faceva collezione’ come nella filastrocca di Petrolini. Una bella giornata di sole allietò il viaggio di Alessandro e Rossella con la loro Volkswagen Touran avevano fatto tappa a Firenze e poi, grazie alle indicazioni del navigatore satellitare il pomeriggio erano giunti a Cap‐d’Agde accolti calorosamente da Pierre direttore della struttura, parlava italiano. “Gli italiani sono i nostri ospiti di maggioranza soprattutto le signore fanno sempre bella figura (una sviolinata per accattivarsi la simpatia degli ospiti.) Accompagnati da un inserviente raggiunsero una dépendance ben arredata: letto matrimoniale, divano, due poltrone, una televisione ed un bagno personale. Alessandro e Rossella si misero a ridere, era l’ora del denudamento, Rossella indossò un paio di occhiali scuri e, presa di coraggio si mischiò col marito in mezzo alla ‘pazza folla’ come da romanzo di Thomas Hardy. Il nudo era obbligatorio in tutti i locali tranne al ristorante dove era facoltativo. I tavoli erano per quattro persone, mentre i due erano alla seconda portata furono raggiunti da una coppia un po’ particolare: lei piccolina ma ben fatta lui longilineo capelli tagliato a zero dai lati come da moda corrente. “Pouvons‐nous asseoir à votre table?” “Signore capisco poco il francese, siamo italiani.” “Che piacere incontrare dei connazionali a millecinquecento chilometri di distanza, siamo Giorgia e Marcello di Milazzo.” Risata da parte di Alessandro e di Rossella che si presentarono col loro nome “Abitiamo a quaranta chilometri di distanza, siamo di Messina. In viaggio di nozze, è la prima volta che andiamo in una resort di nudisti, mia moglie ancora non si è abituata.” “Noi siamo dei veterani, abbiamo conosciuto molte persone anche di altra nazionalità, ci sentiamo liberi di essere noi stessi sempre nei limiti del buon gusto.” Alessandro e Rossella si alzarono e: “Che ne dite di una passeggiata digestiva?” Marcello era titubante: “Andate avanti voi, vi raggiungerò.” Alessandro: “Se ti senti male chiamiamo un medico.” “Il mio è un altro problema…” “Dicci tutto, siamo connazionali, se non ci aiutiamo fra di noi…” “Spero che siate degli anticonformisti: il problema è che in atto ho una erezione dovuta al profumo che emana Rossella, non mi è mai accaduto ma…” Stupefazione generale da parte degli altri tre e poi Alessandro: “Pensavo ad un tuo malore, ‘res cum ita sint’ , stando così le cose noi ci allontaniamo, ci rivedremo dinanzi all’ingresso della nostra abitazione che confina con la vostra. “Durante il tragitto Alessandro col solito spirito dissacrante: “Cara fatti annusare vediamo se riesco a migliorare le mie prestazioni.” Rossella e Giorgia si erano prese a braccetto, nel frattempo Marcello aveva ritrovato la sua normale posizione sessuale. “Ti chiedo scusa, non volevo mancare di rispetto a tua moglie.” “Chiamami Ale, non ti porre problemi, io e mia moglie non siamo dei parrucconi puritani cattolici anzi li abbiamo sempre derisi.” Le due signore ritornarono dalla passeggiata, inaspettatamente Rossella abbracciò Marcello: “Anche tu hai un profumo allettante, siamo pari. Andiamo all’interno del vostro alloggio, accendete la TV, in un canale c’è sempre della musica.” C’era della musica romantica adatta all’atmosfera che si era creata, Marcello e Rossella si catapultarono sul lettone e diedero il via ad uno spettacolo degno del kamasutra, Giorgia in disparte, disse di avere le mestruazioni. Ale seduto su una poltrona seguiva le evoluzione dei due improvvisati amanti, questa volta era lui quello che provava un piacere intenso e dinanzi allo spettacolo di Rossella e Marcello, una emozione mai provata prima di allora dovuta al vedere sua moglie fare sesso con un altro, insomma si trovò ad essere un ‘cocu satisfait’. Finito il lungo show ritorno di Giorgia e Marcello al loro alloggio, i quattro ognuno per proprio conto provavano sentimenti diversi. Dopo un sonno ristoratore e distensivo era giunta l’ora di cena. A tavola Ale riprese il suo spirito di dileggiatore: “Forse è meglio che Marcello si segga vicino a me…” A questo punto Giorgia volle dire la sua: “Mi hanno chiamato la ‘Venere tascabile’ per la mia statura come nell’omonimo film con Françoise Arnould, ne sono orgogliosa anche perché …sono piuttosto brava in campo sessuale, a fine cena ve ne darò una prova.” Ovviamente , dato il precedente di sua moglie Ale si sentì chiamato in causa ma Rossella propose di andare prima al negozio interno per fare degli acquisti. Volle comprare un costume, qualcosa che lasciasse intravedere gran parte delle sue ‘grazie’, praticamente avvolta in veli molto trasparenti che lasciavano intravedere tutto il suo ‘ben di Dio’. “Penso che lo indosserò anche a Messina.” “In spiaggia ci sono pure i vecchietti, sarai colpevole di un loro infarto!” Risata generale e poi rientro alla ‘tana’ di Giorgia e di Marcello. Senza por tempo in mezzo Giorgia si buttò su Alessandro e dette prova di ‘valentia’ posizionandosi sopra il suo corpo con movimenti verticali, orizzontali, circolari che portò alle stelle l’interessato ma anche Marcello che avvertì la stessa forte eccitazione provata a suo tempo da Alessandro. Le fatiche sessuali lasciarono piacevolmente senza forze gli interessati che i giorni seguenti seguitarono nei loro ‘giochetti’. “Domani partiamo, facciamo la strada insieme con tappa a Firenze.” Dopo aver traghettato da Villa San Giovanni a Messina le due coppie si lasciarono con baci ed abbracci con la promessa di rivedersi in futuro. L’avventura aveva lasciato degli strascichi nella mente di Ale e di Rossella dietro consiglio della quale fu invitato a pranzo l’amico psicologo Alberto. Cibi leggeri per cercare di perdere i chili di peso acquisiti durante il soggiorno in Francia. Alberto fu messo al corrente delle esperienze sessuali di Alessandro e di Rossella e fu chiesto il suo parere di psicologo. “Voi avete provato quello che in gergo medico si definisce Triolagnia o Parafilia dal greco parà oltre e filia amore. Nel vostro caso l’uomo viene chiamato bull, la moglie sweet ed il marito cocu cuckold. La situazione ha diverse interpretazioni a seconda della mentalità dei giudici. I benpensanti moralisti parlano di queste relazioni con disprezzo e vergogna da correggere con cure psicologiche, le persone di mentalità libera accettano questi rapporti anzi ne provano benefici psicologici, li considerano un antidoto alla noia sessuale che arriva col tempo fra due persone di sesso diverso sempre che ci sia accondiscendenza del proprio partner innamorato, se i due sono sulla stessa lunghezza d’onda il loro rapporto si rinforza. Da psicologo laico sono di questo secondo parere, l’aiuto dello psicologo dovrebbero riguardare i casi gravi come i killer seriali ed altri reati rilevati che riguardano tutta la società. Potremo prendere in considerazione quei paesi mussulmani in cui gli omosessuali vengono curati da medici ignoranti o in mala fede, ovviamente senza risultati, occorre partire dal presupposto che non si può cambiare la natura degli esseri umani, non penso che nel vostro caso ci sia qualcosa da mutare. “ Alberto se ne stava andando ma i due si accorsero che qualcosa era cambiato in lui, si era troppo immedesimato nel caso e la conseguenza era di un ‘bozzo’ eccessivo nei suoi pantaloni. Rosella consultato con gli occhi il marito, dietro un suo cenno di assenso prese fra le mani il volto di Alberto e cominciò a baciarlo per poi spostarsi sul divano. Alberto era si uno psicologo ma anche un essere umano, anche se il fatto era contrario al suo modo di agire di medico, si lasciò andare, in fondo si trattava di amici. Rossella dietro fondo alle sue esperienze di donna sessualmente evoluta, Alberto, a digiuno da tempo partecipò in maniera totale ed i due restarono uniti in amplessi vari per circa un’ora. Alessandro si masturbò varie volte ‘rifugiandosi’ nella bocca di Rossella. Finale prevedibile fra i cinque che riuscirono a trovare un’intesa assolutamente anticonformista ma estremamente piacevole.