Allodole

Allodole

Si finiva sempre così a far baldoria all' anguriara.
Sono passati quasi 30 anni;
si Signore hanno fatto in tempo a cadere le Torri gemelle.
STARE 20 ANNI AL GOVERNO IL Cavaliere Berlusconi, a cambiare automobile 2 volte e ragazza almeno 34 volte..esagerato ...
3 o 4 mon Dieu!
Il Felice allegria detto Giampa a diventare ricco.
Ci fu un viaggio e una tubercolosi e una cecità, l'università,
una volta in televisione!
e Io fare in 20 anni di tutto e di più a Bologna.
Ma l'essere stato teenager negli anni '90 è stata la cosa più bella del mondo.
Metti uno scooter, metti una piadina, prendi come obbiettivo l’ esame di maturità e tutta l'allegra brigata si ritrovava la la la..
“ Matteo ho compiuto 18 anni”, per favore mi attiveresti l'accesso al ppom..ino porno!?
col sottotesto cringe pipparolo ah
“ Si si Carlo”e via ogni 6‐7 giorni al distributore automatico, vi lascio “ elementare Watson immaginare che categoria si sceglieva”.
Tralasciando anche questo c'è un capello bianco, prima ancora una meningite che mi stava uccidendo e un Padre eterno che fu il sostegno...una prima e seconda terza ennesima volta” madre natura!

Ma le compagnie che c'erano alla mia età, sul finire degli anni '90...
Cristo se eravamo “SGAI”
Ci trovavamo all'Arizona, al bar di Erminio.
Una famigerata sega a scuola..( 1 )
eravamo solo noi ANNI '80 AMICI
Amici...
Mi chiamavano “C” e la formazione o il calendario Juve era il paradigma sul Castiglione Mariotti
invece di Cicerone Latino.
Giocavo a calcio e numeri che si facevano in spogliatoio
“Nico mi presti l'asciugamano”?
Nico: “si quello che mi sono appena ASCIUGATO IL CICCIO!”
MMERDA
Fu la nebbia e Il gelo una mattina d’inverno i figli del custode del campo sbandarono col ghiaccio e il lutto ci colse.
Fu un giorno d'autunno che si vedeva in Televisione:
“ AIDS se lo conosci lo eviti‐se non lo conosci ti uccide”, a me faceva più paura Tucidide!
L' Aqua Barbie girl o i vecchi Backstreet boys, il tormentone di Alexia “ uhh la la la I love you baby”... le mitiche Spice girls ( archivio storico).

1: Giuro che non ho mai marinato la scuola un solo giorno, mia madre controllava il libretto giustificazioni.

Non so perché ma iniziai a scoprire il bar dove si trovava la ancora di eletti compagnia di amici.
Metti un due ruote, metti la stessa semiotica nel comunicare, ma eravamo noi 6 cuori tante ruote, dei motori uno zaino in spalla e ambizioni.
Il Jeans Strappato, le sigarette rigorosamente sotto la sella dello scooter
la nostra di Babbo Natale piena di speranze gerla, da 6 diventati 10 e a volte anche venti!
erano gli anni delle immense compagnie, gli anni in motorino e sempre ( quasi) in 2.
Senza o con il casco, elaborati cromati o originali, ma ciò che contava era esserci.
Il latino non andava al sottoscritto, la matematica era per il Jo un'opinione, ma vent'anni dopo Cristo la puoi mettere sulla bilancia la giusta equazione!
Max Pezzali fu il nostro Dante e Ligabue il nostro Virgilio.
Da Malcom X o Kurt Kobain ma ve la voglio raccontare...
Io il “ C” , Jado, Giovanni, Verza, Michele, il Pierluigi, Renè... Il Moro, Matteo...
Fabrizio, Jmmy, Stefano e eravamo noi giovani e le pupe, quante pupe‐
Valentima, Erika, Ilaria, Gioia, Daniela, Federica, Jesmie, Laura, Piera, Ilenia, ilaria, la Elisa e Martina.
Eravamo noi, zaino in spalla greco o latino, estimo o inglese noi vs professori e genitori, ore spese su una granita d'estate, su un foglio bianco tra i banchi di scuola, un Unipoca Baiosama e il cuore pieno di fiori da riempire, pagine di Smemoranda vuote con frasi d'amore.

Pub tutti i sabati e via in tandem di due ruote l'estate e l'inverno.
Una birra in corpo e la benza nel serbatoio, via all’avventiura!
Tra il Festivalbar e una cassetta di memorie, quella lettera d’amore di gel impomatata...
Il farla franca alle pattuglie di carabinieri per la strada, su in due con quei capezzoli appuntiti appoggiati sulla schiena.
Ea tutto un algoritmo già nel fato scritto.
Poi alla fine degli anni '90 arrivò il telefonino, ma non ti mando amorino il messaggino.
Quando a mente fredda ripenso a tutto quello che ho fatto da ragazzo, il brivido dei sorpassi, la velocità, il prepararsi per la sera... via col cicaleccio del grillo d'estate o la brina ghiacciata sulla carrozzeria l'inverno.
Ascoltando Vasco Rossi incollato alla tastiera del PC e spazio dopo lettera “ H” Io so di avere vissuto, posso dire:“..HO VISSUTO !”
SI SIGNORE...LO GIURO... mio Capitano Walt Whitman.
Gianburrasca prima, Napoleone dopo, istrione o don Giovanni tardi ma sono io.

Mi fecero una canzoncina anche per prendermi amorevolmente in giro.

C'era Valerie, nel 1997, che stette ospite una settimana da una compaesana per uno scambio culturale, lei era belga.
E così tutti addosso a questa straniera ‐ come fosse Venere in persona scesa dal cielo Ah!

Noi con Valerie aprile 1997

Scegliere il locale dove dirigersi per trascorrere la serata:
Capitan Uncino, Pub ’04, Heminghway, la piccola ma amichevole birreria limitrofa Trafalgar square, con Dylan Dog e Martin Mistère di murales, programmando alcuni la sega a scuola chi al Bistrò e chi temerario quel viaggio a Bologna in mattinata,
poi c'era il Ciano a vedere le spogliarelliste: ti facevano entrare anche se non eri maggiorenne in quel macrocosmo adulto. Questo era il diario di bordo o il problema da risolvere a quei tempi.

Era una sera mite di mezza estate del 1997, quando ci fu l' ennesima frecciata puerile di Cupido, Elisa...
La compagnia se ne era andata a scorrazzare sui loro rombanti scooter, al mitico festival estivo nel campo sportivo, io ed Ernesto ce ne stavamo fermi con in mano due Ceres e le sigarette, come due punti di domanda tra i miliardi di punti interrogativi e punti fermi del mondo.
Così arrivarono loro due: Martina e Elisa, la prima con l’NRG Scooter Piaggio e l’altra trainata in bicicletta. Elisa mi stava vicino strusciandosi con empatia, cercando qualche stella cadente e così a me Cupido scoccò il dardo!
La inseguivo ovunque aspettando di trovarla in qualche bar per lo spritz, ancora lei tra le odi saffiche e i versi di Catullo, tra le formule di fisica e i dipinti di Degas e i giocatori di carte, sopiti sofismi o amori platonici‐ sotto il banco col pennarello AAA Elisa TI AMO! la sera per vedere se si univa a noi.

Era il 1 settembre 1997 quando fui accolto dalla triste notizia:
si affacciò Pierluigi dalla finestra di fronte:
“ Hai sentito che è morta Lady Diana lieri notte?!!!” “ Si è schiantata a Parigi!”
“ Mio DIO “ risposi e il mondo si fermò per rendere il giusto cordoglio alla principessa del popolo.
Ne parlammo per diversi giorni di quello “sbarro” terrificante.

Elisa non la rividi più fino ad ottobre! Mia sorella partì per l’Erasmus a Heidelberg in Germania. Era fine settembre di quel 1997.
La accompagnarono i miei genitori, lasciandomi quindi la casa a me 15 enne padroncino e Bill il mio cucciolo, fedele amico.
Lo prendevo e me lo portavo in camera mettendolo sul letto e giocherellandoci con le mie pappucce .
Quando il gatto non c’è i topi ballano. Io e i miei amici organizzammo una mega festa!
Cristian e il Canon (Emanuele), ci avrebbero fatto ballare coi loro amplificatori, Il motore rombava di nafta e la nostra psiche di felice pubertà.
L’accordo era chiaro: era un lungo ponte di festività, arrivarono Ernesto e Pierluigi, poi il Jado e Giovanni, poi il Tena, il Ross, Matteo e Verza col suo accalappiacani scoppiettante di marmitta nuova cromata Ciao; “le avete le birre, le sigarette?”

No non si fuma in casa!
Bill (il mio amico a quattro zampe) aveva il punto di domanda negli occhi, spodestato dal suo territorio!

“Boh, fioj savì che a sò da me zia, quindi stasera dopo le diese roa roa tutti casa sua ok intesi?” Si, avevo 15 anni allora, quindi i miei non potevano lasciarmi più di tanto a casa da solo.
Le girls sarebbero arrivate dopo. E così fu, Jesmie col suo booster, Erika sul suo Phantom come Valentina e Piera col suo scoop Italjet.

Io aspettavo Martina ed Elisa che si fecero un po’ desiderare, prerogativa femminile.
Sopportavo il freddo di mattina attendendola invano alla corriera.

Zaino buttato li, compiti: “no”, giustificazione: “troverò un motivo”! la scuola, ma chi se ne frega.

Beh Elisa a cui mi ero già dichiarato si fece attendere e desiderare, ma alla fine si unì a noi con la sua amica all'imbrunire e dico davvero all'imbrunire, quando il sole si mette la coperta della sera per andare a dormire l'orizzonte, zucche che si stavano raccogliendo con orde di fantasmi e folletti per la vicina notte di Halloween.
Tutti eravamo qui tra le quattro mura di casa mia, mi portavano un rispetto spassionato, a quei tempi, gli amici della compagnia.

Avevamo tra i 15 e i 16 anni tutti, la gioventù e la vita che corre come un fulmine nelle vene..
Mi sentivo un re, con tutti gli ormoni che scorrono dentro a quell'età!!
Cristian dirigeva la danza dei dischi, io a quei tempi ne possedevo si e no una decina, ma lui aveva tutto il necessario per farci divertire fino a mattina!

Le girls aprirono come baccanti di Dioniso le danze, spritz con prosecco a saccheggio dalla cantina di mio padre, birra 1664 kronembourg per tutti.

(Non vi era a quei tempi divieto di vendita di alcolici e tabacco ai minori e ne' tanto meno la ragione che arriva ben dopo i 18 anni), ordinammo la pizza,
“quante Carlo?” chiese il pizzaiolo? “15‐16”.
“Ma come, siete in festa?” “eh si Piero, risposi io” “ma è tutto è top secret!”
“non preoccuparti Carlo.” rispose il pizza man.
I boys a bordo dei loro fiammanti scooter in qualità di speedy pizza, cassieri delle nostre poche lire di Maria Montessori e Alessandro Volta (Lire 1000 e 10.000) .

Si aggiunsero Matteo M. e il Bicio Fabrizio che ricordo una volta fece a cazzotti con un bisbetico vecchio “per un chicazzo se lo ricorda motivo” nella nostra Arizona, di motivo, urlando noi “Bicio Bicio” come a Rocky Balboa sul ring del madison Square Garden. Che ricordi! (30 anni forse sono passati) Il Gian, detto John, el Moro, Joe e Cesco il capobanda
e i suoi filibustieri, con cui avevamo una sana rivalità...
Omar meccanico, il Braga e il Ferra e tanti altri nomi che non ricordo.
Il cortile di casa sembrava un concessionario di 2 ruote.
Se ci penso piango ricordando quei tempi insieme alla nostalgia di gente che non rivedrò se non forse nell'altra vita.
Squillò il telefono: “ Carlo, tesoro, sono la mamma, sei lì? Non vai dalla zia?” Guarda che abbiamo appena passato il confine svizzero e quindi torneremmo tra poche ore!

NOOOOOO, merda! tutti a sparecchiare a darsi al fuggi fuggi e le ragazze a svuotare le pentole già piene di acqua per la pasta.

Mamma mia, accidenti!
proprio sul più bello arrivano loro a rovinare la festa, perché?

Beh, telefonai a mio padre spiegandogi che avevamo questa festa in programma. Loro benignamente mi dissero che avrebbero fatto una digressione, ma che a una certa ora sarebbero ritornati.

Ma oramai era tutto destinato a fallire e così quatto, quatto per lo sconforto tornai da mia zia, dove dormivo e mi risvegliai il mattino seguente sentendomi come una squadra che ha perso in casa una finale per il terzo posto.

Questo era tutto il mio mondo a quei tempi, l’area verde della biblioteca, la compagnia degli amici, bastavano poche lire ed eri ok per una settimana, uno scooter ed eri il padrone della città.

Noi non ci facevamo tante paranoie nella compagnia perché ci bastava l’amicizia, una sigaretta e una birra, la libertà!

Certamente erano altri tempi rispetto a quelli odierni: i Flipper, i videogames e si viveva forse meglio, penso.
Le golene del Po l'estate, i camini fumanti e bar fumosi l'inverno con i biliardi e qualche spicchio di anarchia. Era la vita nostra, quello che mi resta ora è una lacrima di nostalgia, rimorsi e rimpianti, troppi ne ho ora messi via, professore Luciano Ligabue.

La  festa fu solo rimandata a due settimane dopo   

Le ragazze non vennero, in compenso ci sbronzammo tutti da paura.
Cazzo, non so quanta roba ci fossimo sgolati:.
Birre a go gò 1664, limoncello, una bottiglia di vodka alla pesca, liquori saccheggiati dalla cantina di mio padre. Era il 20 ottobre del 1997, la vigilia del mio sedicesimo compleanno. Non vi dico la reazione di mia madre! Io mi ero risvegliato col vomito fin sopra i capelli il mattino dopo – tipo ‐ la scena di Spud in Trainspotting...
“SHOW MUST GO ON” e così, festeggiai lo stesso con i miei, il giorno dopo, assieme al mio padrino di cresima, Marcus, un gigante buono per me.
Ovviamente dopo la Cresima si abbandona la parrocchia e la messa andandosene in qualche bar, il bar di Beppe nel tal caso, adiacente l'oratorio.

Molti anni dopo si iniziò a sentire il peso del tempo anche per tragedie successe a nostri amici:

Jesmie si schiantò con il suo ragazzo in una gara in auto non molti anni addietro e dopo un breve periodo di coma si spense.
Prima se ne andò anche Alberto, un'altra persona che forse era tra quelli troppo BUONI per stare in un mondo così cattivo a volte.
Più tardi anche Marco prese il volo per il cielo infinito,
mentre Dennis scelse la strada di Jim Morrison e l'overdose fu fatale!

Strade che sanno di vita, incognito, d'avventura, d'amore o di morte.
Io finito il liceo me ne andai a Boston.

L'America vista in centinaia di modi si schiuse come un regalo all'orizzonte nell’anno 2000,. l'anno della maturità ci fu la mia ultima canna..

Esattamente era il 29 Luglio 2000! (conservo il carnet del viaggio), la notte prima di volare a Boston, dopo la maturità, Rob mi vendette l’ultima canna della mia vita.
Andai a casa presto, i miei erano al ristorante, mi misi a letto iniziai a sentire il cuore battere, battere e battere e picchiare e picchiare come un martello.

“Mio Dio che succede, aspetta Carlo calmati!”
“Ok, ci sono, il mondo è la fuori, l'America mi attende....
Passaporto c'è, valigia fatta. Mi sono diplomato.
Io Carlo 18 anni!
Ho un biglietto per gli USA!
Ripasso la mia vita e la vittoria.
Bum, Bum, Bum, Bum
“Ambaraba cicì cocò tre civette sul comò, Ambaraba cicì cocò tre civette sul comò, (ancora) Ambaraba cicì cocò tre civette sul comò”
Mio Dio che mi succede
Aiuto.... Aiuto...Aiuto!
No, non so contare, le pecore non passano nel mio recinto.
Bum, Bum, Bum...Scoppio.. muoio come il nonno...
Aiutami Signore!
Ok gli telefono”.

Non mi passava e così chiamai Ernesto e gli dissi che stavo male! intanto prego, prego, prego…

Lui accorse subito e stette lì, fino a quando non mi ripresi,.mi misi al collo la medaglia miracolosa della Vergine di Parigi.....
Pregai recitando 20‐30‐50‐60‐150 volte “O Maria vergine e madre di Dio concepita senza peccato pregate per noi che ricorriamo a voi”... Ernesto dice: “ Chiamo i tuoi... li chiamo, stai facendo un infarto Carlo, li chiamo cazzo!!”
io: “NO!!” erano fuori a cena non lontano.
“Ti prego resta qui, mi passa dai, prega con me!” “Ma non sono credente Carlo”!!.
“Neanche io ma devo pregare, devo credere”..“ Stai troppo male, li chiamo!”
“Ma sei pazzo tra poche ore ho l'aereo, il viaggio più bello della mia vita! Devo andare in America, dai sto pregando”!
“ Stai qui 10 minuti Ernesto”.
Aspetta, lancette ferme, sudore, Bill che dorme, stelle, aerei, arpie, angeli, il vaso di Pandora che si e' aperto e non passa. Bum Bum, Bum Bum....AIUTO!! DIO, AIUTAMI, O SANTA VERGINE ASCOLTAMI! “O Maria vergine e madre di Dio concepita senza peccato pregate per noi che ricorriamo a voi”
Tra il tergiversare di mille uomini e mondi... paralleli e parole possibili.
PREGO, GIURO, PROMETTO, TESTAMENTO, NO, E' PRESTO!! PROMETTO
E FACCIO VOTO!
Cerco il sonno e dov’è?
Bum Bum,Bum Bum,.Bum Bum, Bum Bum..
AIUTO, AIUTO, NON AL LUPO
HO DETTO RINUNCIO.
Bum...plof.
Ascoltando la mia voce qualche angelo mi venne incontro.
“Sto meglio Ernesto.”
“Sicuro, posso andare!?” “Ti chiamo domani mattina in aeroporto”
“ Mi raccomando..!”
Mi cessò la tachicardia e da quella volta che mi sembrava di essere quasi in trance e vedevo la figura stessa della Madonna, nemmeno se mi dessero 100 milioni di EURO fumerei mai più quella sostanza” !
Poche ore di sonno e al mattino dopo il lungo viaggio per gli USA!
Continuammo per pochi anni ancora a vederci
finché non arrivò l'età della ragione e ognuno prese la sua strada…
E Io la mia è quella che state leggendo….
L’arte della parola , del narrare, scrivere….