Amori giovanili e non
“Caro ha telefonato tuo fratello da Viterbo, mi ha detto che ha bisogno di un favore da parte nostra, non mi ha specificato quale, chiamerà alle quindici.” “Che cazzo vuole, si fa vivo solo quando ha bisogno di qualcosa!” “È sempre tuo fratello e poi mi pare se la passi molto bene da parte di moglie che è proprietaria di terreni coltivati ad uva, la famosa Est Est Est. mentre tu col tuo studio di avvocato… “ “Oggi molti genitori iscrivono i figli a legge non sanno che…lasciamo perdere.” Alle quindici precise squillo del telefono”Sono Leonardo, è un bel po’ che non ci sentiamo ma sai il lavoro…vengo al dunque: tuo nipote Ennio vuole iscriversi all’Università, a Viterbo non è possibile, te lo passo.” “Caro zione devo chiederti ospitalità, non mi piacciono le pensioni per studenti che mi dici?” A Gioacchino l’essere chiamato zione parve un richiamo letterario al romanzo ‘Il Gattopardo’ un inutile sfoggio di cultura. “Che ti dico, dico di si ma io ho una ‘Cinquecento’ in quattro staremmo stretti.” “No te preoccupe tuo fratello a mia richiesta mi ha comprato un A.R. Tonale, voleva darmi la sua vecchia Giulia, quando mai…” “Ti passo tua cugina Laura.” “Per me sarà un piacere viaggiare sulla Tonale, spero me la farai guidare.” “A disposizione, salutami tua madre, a presto.” Dopo due giorni uno strombazzare sotto casa di Gioacchino, così si era presentato non molto signorilmente Ennio. Accoglienza festosa da parte della zia Domenica (Mecuccia) e della cugina Laura che: “Pure di colore rosso (si riferiva alla Alfa Romeo). “Ziona non invecchi mai, sei favolosa, spero che lo zio non sia geloso anche col fatto che è zoppo…”. Primo approccio da parte di Ennio che ci aveva già fatto un pensierino. A cena:”Non credo avrai pensato di iscriverti a legge, i miei colleghi fanno la fame.” “Quando mai, ingegneria navale, amo il mare.” Ennio fu ‘confinato’ nella stanza degli ospiti vicino a quella della cugina Laura. Pian piano la situazione si normalizzò, cameriera tutto fare tale Concetta braccia strappate alla terra come si dice in gergo, ragazza robusta abituata alla fatica. Distribuzione notturna: padroni di casa nella stanza matrimoniale, i cugini Laura, Ennio e la cameriera in stanze singole tutte con bagno. Al lavoro: l’avvocato con la ‘Cinquecento’, con la ‘Tonale’ all’Università Leonardo e Laura, Mecuccia aiutava la cameriera nelle faccende domestiche sinché non accadde qualcosa di importante: Ennio una mattina successiva si alzò tardi, in cucina per la prima colazione, la zia Mecuccia vicino al lavandino a lavare tazze e tazzine. D’istinto Ennio abbracciò di dietro la zia, le fece sentire nel popò qualcosa di duro, zia Mecuccia si girò e cominciò a baciare in bocca il nipote sino a quanto prese in bocca il ‘ciccio’ in erezione con ovvia conseguenza ma la cosa finì lì, “Caro niente entrata in fica, non sono in menopausa.” Un arrivederci appena possibile. Laura confidò ad Ennio di essere fidanzata con Riccardo padrone di una serie di bar in tutta Roma, tutto bene? No purtroppo il giovane aveva un problema secondo il primo andrologo i suoi spermatozoi erano tutti morti, il secondo era stato più diplomatico affermando che erano solo addormentati ma la situazione era la stessa. Riccardo aveva due genitori che aspiravano ardentemente a diventare nonni specialmente la madre che; “che bello sarebbe tenere in braccio soprattutto un maschietto, che cavolo aspetti?” Laura mise al corrente della anomala situazione il fidanzato e gli propose una soluzione chiedere …aiuto a Riccardo, niente inseminazione artificiale, chissà di chi potevano essere gli spermatozoi. Ennio rispose subito all’appello ma rimase perplesso quando Riccardo pose come condizione di essere presente all’approccio sessuale, ci pensò un giorno intero ma poi decise di accettare, molto probabilmente un guardone. Riccardo era titolare di un piccolo appartamento in via Volturno, tutto si svolse come programmato: Laura si recò in bagno insieme ad Ennio, dopo i prescritti ‘lavacri’la baby indossò un baby doll rosa, i due si posizionarono sul letto a tre piazze del padrone di casa e cominciò l’immissio penis. Riccardo li incoraggiò a seguitare per essere sicure del buon fine dell’operazione ma non si accorse che Ennio non si sa se furbescamente o per sbaglio aveva sbagliato buchino. “Cari appuntamento a domani sino a quando Laura risulterà fertile.” Dopo una settimana Ennio era spompato, alzò bandiera bianca. Malignamente a cena Ennio riferì l’accaduto ai commensali con battimani da parte di tutti ad esclusione di Mecuccia che sbiancò in viso. “Papà ch ne dici di autorizzare la mamma di fare altrettanto, faresti una bella figura con i colleghi avvocati!