Amori Senza Confini - Seconda Parte

Nulla di nuovo sul  fronte sesso, Erik e Daniele in negozio, Alberto ed Eva in ufficio senza incontrarsi per vari giorni. Il cambiamento avvenne all'arrivo di Ginevra e di Ursula.
"Una grande e piacevole notizia, sono incinta, stò zozzone c'è riuscito!"
"Ti credo dopo tre ore che siete stati insieme, ci mancava pure che facesse cilecca!"
Eva era stata piuttosto acida ma nessuno, tranne Alberto, l'aveva capito.
Le ragazze si piazzarono in casa degli amici senza mostrare volontà di andarsene con grande giooia  dei loro ospiti omo.
Il sabato sera ballo di rito con gli amici del circolo gay, grande allegria, alcuni facevano del tutto per accaparrarsi Eva, specialmente Daniele.  Alberto si arrangiava con le due svizzerotte ma ogni tanto guardava  allarmato la consorte che gli faceva segno che tutto andava bene.
Rientrati in casa:
"Che aveva da dirti Daniele, parlavate fitto fitto, proposte in qualche campo minato?"
"Ma quale campo minato. ha voluto sapere le mie preferenze in campo automobilistico, lo sai da sempre che amo le Jaguar auto che non perdono fascino nel tempo ed altre cose sulla sua famiglia che non ricordo."
Malignamente Alberto pensò che quella domanda sulle preferenze automobilistiche di Eva avesse un sottofondo...
Sottofondo che si realizzò una mattina di domenica quando una Jaguar ZF berlina color grigio argento metallizzato comparve nel giardino.
Alberto,ancora assonnato, aprì la finestra e non credette ai suoi occhi, quel figlio di...
"Vieni cara, vieni a vedere la tua preferenza automobilistica, è proprio qua sotto!"
"Se è per me voglio rinunziare, sarebbe un'offesa per te, lo dirò a Daniele."
"Nessuna offesa mia cara, piuttosto preparati ad un assalto sessuale ben remunarato, non mi dire che non ameresti guidarla, sii sincera!"
Il silenzio fu la risposta sdi Eva.
Nell'uscire dal portone c'era attaccata ad un chiodo la chiave della Jaguar, più palese di così,la chiave rimase al suo posto.
Al mare giunsero pure gli amici ma regnava il più assoluto silenzio sino a che Erik: 
"Dagli almeno un bacino di ringraziamento, non essere così fredda, accetta il dono,è stato fatto col cuore parola mia!"
Più col cuore Eva pensò ad una parte del corpo neno nobile, poi improvvisamente si avventò materialmente su Daniele e lo baciò in bocca alungo, quando si staccò:
"Grazie tante, era il mio sogno proibito, col consenso di Alberto accetto il dono."
La cosa finì lì, tutti al bagno senza scherzi di costume.
"Ormai avrai capito che Daniele è bisessuale, ti desidera come un pazzo e da tale si sta comportando, sai quanto vale quella vettura? Dai sessantamila euro in su, cosa intendi fare?"
"La palla in mano a te, accetterò la tua decisione, in caso positivo andrò a letto con lui ma solo se mi porterà un certificato medico sulla sua salute e su quella di Erik, gli omo..."
"L'amore, scusa se uso questa parola troppo grande, dicevo l'amore che provo per te mi dice di accontentarti, vai con lui."
Quel pomeriggio fu un pomeriggio di sesso totale, Eva concesse a Alberto anche quella cosa che a suo tempo gli aveva promesso, non fu molto dolorosa piacevolmente pareggiata dal vibratore in vagina che portò la giovin signora a piacevoli orgasmi.
Dopo dieci giorni il giorno fatale: in posseso del chiesto certificato Eva comunicò ad Al che domenica pomeriggio...
Erik invitò Alberto al circolo del tennis e della vela di cui era socio e così lasciarono campo libero ai due novelli amanti.
Il tempo trasciorreva lento, prima i due seguirono le partite a tennis poi davanti al televisore ma Alberto non vedeva gran che dei programmi, ogni tanto guardava l'orologio.
Erik: "Ce ne andremo alle venti."
"Alla faccia loro che dovevano fare in sei ore" il pensiero più sconsclusionato di Al.
Eva era in cucina a preparare la cena., niente parole inutili, ne avrebbero parlato a lungo in  seguito a botta fredda come si dice in gergo.
L'occasione fu una mattina in cui decisero di nion andare inufficio.
"Ti senti di parlare o provi fastidio?"
"Vuoi la verità o ci metto la mia fantasia?"
"La verità completa."
"Intanto Daniele ha il pene più picolo del tuo. Mi sono affidata tutta a lui: ha cominciato con un sessantanove, è molto delicato con la lingua, mi h fatto godere varie volte, poi ha preso a baciarmi i piedi, forse è anche un feticista, ha apprezzato la mia bellezza e mi ha fatto i complimenti per il mio corpo. Ha baciato a lungo le tette, cavolo è riuscito a farmi godere anche così, ma ne sono meragliata io stessa, non l'avevo mai provato. Quando è entrato in vagina galleggiava un pò, abbiamo riso, finaalmente ha avuto un orgasmo pure lui, sapeva che non posso rimanere incinta.
Durante l'intervallo mi ha preso in mano il viso e mi guardava fisso, gli sono scese le lacrime che non sapevo come interpretare. Poi la parte omo: ha preso un vibratore e l'ha posizionato nel suo didietro, poi è voluto penetrare dove anche tu sei stato una volta, non mi ha fatto male ed ha goduto dentro, fine della storia. Sono sincera, non posso dire che è stato spiacevole."
"Vuoi andarci ancora?"
"Sei tu il padrone, lo dico in senso lato, capiscimi."
Alberto aveva capito, ci sarebbero stati altri incontri ravvicinati, in seguito cercò di inquadrare la situazione:
Eva se la rifaceva col fidanzato e con l'amante, Daniele aveva rapporti con Erik e con Eva, Alberto con la fidanzata, Erik con Daniele. Questo era lo stato attuale della situazione che forse in futuro poteva cambiare magari con l'inserimento delle due svizzerotte oppure in altro modo boh.
Sabato sera nuova serata danzante con numerosi invitati del circolo gay e con altri che Alberto ed Eva non conoscevano.
Eva per  accontentare la sua vanità si era truccata e vestita da wamp,  il tubino nero faceva trasparire un bel pò di cose buone non coperte da reggiseno e slip..
I due fidanzati stavano in disparte, preferivano guardare le varie coppie, forse c'era anche il transessuale di cui aveva parlato Daniele il quale si avvicinò ai due, prese Eva per una mano e, con un inchino le chiese di ballare.
Sparirono fra la folla,, si poteva parlare di folla, c'era veramente tanta gente, il salone era poco illuminato per volere dei padroni di casa così ognuno poteva farsi i fatti suoi....
Dopo un pò di tempo Daniele ritornò vicino ad Al..
"Ci sono due stronzi che mi hanno scippato di mano Eva, sono persone per me importanti ed ho fatto buon viso a cattivo gioco ma siccome sono bisessuali, capisci?"
"Io capisco che ci sono corna in vista per tutti e due" celiò Al.
Daniele non si dava pace, prese a bere poi si portò dall'altro capo del salone per cercare di vedere cosa facesse la non sua bella la quale ritornando vicino as Al::
"Mi sto facendo un sacco di risate, c'è un cinquantenne longilineo tutto d'un pezzo, occhiali cerchiati d'oro capisci il tipo, un altro con maglietta nera piuttosto traccagnotto che m'invitano a turno, un ballo a testa, da lontano ho visto Daniele  che ci osservava, era in crisi di gelosia si vedeva di lontano un miglio ed io ho fatto del tutto per fargliela aumentare strofinandomi vistosamente col ballerino di turno e poi li ho baciati sul collo. Ognuno aspettava il suo turno di ballo per arraparsi di più: occhiali d'oro mi ha offerto diecimila euro, il, traccagnotto ventimila, mi sto divertendo un mondo!"
"Non so se hai visto in televisione i cartelli dei prezzi delle vecchie case chiuse: mezza lira per la semplice,una lira per la doppia, cinque lire per il quarto d'ora, dieci lire per, mezz'ora, ormai anche tu hai un prezziario, che vuoi fare, io me ne vado a letto, ciao."
Eva si ributtò nella mischia, dopo un'ora si ritirò in camera da letto.
"Al svegliati devo raccontarti il resto: ai due si è aggregato un terzo, sai il classico tipo atletico che non deve chiedere mai. L'ho guardato in viso e l'ho baciato sul collo, effetto subitaneo, dentro i pantaloni il coso è aumentato  di volume in  maniera impressionante e allora ho cominciato a strofinarmi fin quando ho visto i suoi occhi strabuzzare, se ne era venuto bellamente in piedi. A quel punto è intervenuto Daniele che mi ha preso per mano e mi ha trascinato fuori dalla folla in camera sua:
"Dì la verità, lo fai apposta per farmi ingelosire ma io ti punisco col mio coso nel tuo fiorellino, come la metti?"
"Mi son messa come voleva lui, non contento della beneamata è passato nel popò, son qua!"
"Giornata faticosa, che ne dici di far riposare i tuoi gioielli?"
La mattina di domenica, scese da un taxi, si presentarono in villa belle e baldansose le due svizzerotte sempre bene accette dai padroni di casa.
Erik "Ieri sera gran ballo mancavate solo voi."
A proposito di Erik, Fefè si domandò dove si fosse ficcato durante il ballo, era virtualmente sparito.
Sotto l'ombrellone i quattro, Ginevra e Ursula erano andate a dormire.
Al: "Erik hai voglia di far conoscere alla qui presente comitiva le tue avventure di ieri sera?"
"Preferisco di no, che ne dici Daniele?"
"Ma va, siamo ormai intimi, vai"
"Ero con Patrizia la brasiliana, d'apprima mi ha fatto paura, ha un membro enorme, me l'ha preso in bocca, molto brava mi ha fatto un pompino poi se l'è messo nel bel culone e sono venuto un'altra volta poi...è entrata dentro, di me, all'inizio mi ha fatto male, piano piano è entrata fino in fondo, ho goduto alla, grande, fine del racconto."
"E tu Daniele niente brasiliane?"
"Ci sono stato ma da quando ho conosciuto Eva ho deciso di tagliare tutti i rapporti escluso Rik."
"Siamo una bella famigliola, lo dico senza sarcasmo, alla base della nostra amicizia lealtà e sincerità, tutti d'accordo?"
Un abbraccio siglò il loro patto.
Che ci sarebbe stato qualcosa di inaspettato Al l'aveva messo in conto e così fu.
Una domenica Alberto era rimasto solo in casa perchè Eva era andata dalla mmma ammalata.
Al percepì il cigolare della porta d'ingresso in camera sua, non gliene fregò più di tanto e restrò ad occhi chiusi.
Qualcuno si era schiarita la voce per attirare l'attenzione, all'occhio mezzo aperto di Al apparve la figura di Erik in box.
"Mon ami la domenica mattina è sacra che posso fare per te?"
"Molto se vuoi."
"Quel molto se vuoi era parso ad Al un segnale di pericolo anche perchè il proprietario della voce era rimasto senza i boxer.
"Vorrei toccarti un pò, se hai sonno seguita a dormire, penso che ti farà piacere."
Cosa rispondere a chi ti ha regalato un appartamento ed una Jaguar, risposta scontata.
Alberto rimase ad occhi chiusi sino a quando  si sentì sfilare i pantaloni del pigiama e riprese completamente conoscenza quando:
"Mamma mia!" Erik aveva preso visione del suo coso che a riposo gli era sembrato mostruoso.
"Mai visto un coso del genere, mi fa paura, l'immagino in erezione!"
Al contatto della mano di Erik, mister c. si innalzò in tutta la sua maestà. con un altro "Mamma mia" da parte dello svedese.
"Erik questo offre la ditta e smettila di evocare tua madre!"
Quello che immaginava Fefè avvenne, il suo 'ciccio' penetrò nella bocca di Erik sino alla gola.
"Io sono come gola profonda che gode con la gola, una Linda Lovelace maschietto."
Al si domandò come un marchingegno come il suo non provocasse il vomito, non era un suo problema. Cominciò a provare una strana sensazione mai provata, era vero quello che aveva predetto Erik, pareva proprio di sì tanto da  riuscire ad avere un orgasmo... lo doveva raccontare ad Eva.
Erik seguitò imperterrito con in bocca un mare in tempesta di sperma tutto gioiosamente ingoiato, buon appetito!
Al a quel punto si svegliò completamente, dinanzi a sè Erik nudo, a chi poteva somigliare, aveva un pene in erezione da bambino, anche le palline piccole.
"Mi sembri l'enfante qui pisse, è il monumento di un bambino morto perchè uscito di casa durante un temporale, è una statua che si trova in Belgio."
Ad Alberto venne in mente anche un episodio accadutogli quando aveva undici anni ed era totalmente ingenuo. Un giorno vide che una sua zia si era ritirata in bagno per farsi una doccia, guardando dal buco della serratura aveva visto la zia nuda che si trastullava, quella visione gli portò la conseguenza allora per lui sconosciuta dell'irrigimento del suo pipinello che usava per fare pipì.
Ritornò alla realtà: Erik l'aveva piccolo ma duro, si era arrapato giocando col suo 'ciccio' ed ora che voleva fare?
"Non so se il tuo cosone riesce ad entrare nel mio culino..."
"Noi non ce lo mettiamo ed io riprendo a dormire." 
"Manco per niente, non rinunzio ma tu sii delicato."
Erik, previdente, aveva portato con sè un flacone di vasellina con cui si spalmò con generosità il suo  buchino che tale non sarebbe rimasto dopo l'ingresso di...
Girato di spalle, fu lui stesso a prendere in mano 'ciccio' ed a infilarselo delicatamente...delicatamente un corno il diametro era quello che era e il povero Erik forse rimpiangeva..non rimpiangeva proprio nulla, se l'era infilato tutto dentro e si muoveva ritmicamente con mucio gusto e riuscì ad avere un orgasmo ma volle rimanere col pene dentro.
"Non ho mai provato nulla di simile.ti prego resta un pò così..."
Era una vera supplica e Al, buono d'animo, da vecchio boy scout fece la sua buona azione giornaliera accontentando lo svedese il quale riprese a muoversi piano piano sin quando ebbe un altro orgasmo.
"Per finire fuochi di artificio, ti prego mettiti in ginocchio, non ti farò male, lo sai quanto ce l''ho piccino, accontentami, io e Daniele ti faremo un regalo grosso grosso, sarete i nostri eredi di tanti tanti soldini!"
Dinanzi a tanti soldini...
Intanto Erik aveva iniziato a prendere le sue chiappe in mano:
Bellisime da uomo forte!""
Poi si dedicò a giocare con la lingua sul suo buchino posteriore che cominciava a far provare al suo padrone un piacere inaspettato. Poi la lubrificazione del buchino stesso e l'introduzione di qualcosa disimile ad una supposta, era il cosino di Erk che, penetrato dentro, aveva preso a muoversi prima piano poi sempre più velocemente.
Al cominciò a provare una sensazione inedita niente affatto spiacevole. Con una mano Erik aveva preso il mano il gingillone di Al fino a portarlo all'orgasmo, un orgasmo particolare perchè avvertì i testicoli muoversi dentro lo scroto ed il suo buchino provare una forte sensazione di piacere, era stato iniziato alle gioie omo. Erik aveva goduto dentro di,lui, Al non si staccò subito, gli piaceva stare in quella posizione anche perchè Erik aveva ripreso a muoversi avanti ed indietro dentro di lui fin quando:
"Sono distrutto, un bacino al tuo cosone bagnato, mi ritiro." Al cominciò a pensare quello che gli aveva detto Erik, essere con Eva gli eredi di un patrimonio sicuramente ingente.
Non era sicuro di voler confidare ad Eva la sua ultima avventura, si confidavano tutto ma rivelarle quella sensazione provata col suo popò non gli andava proprio di dirglielo, riprese a dormire.
Eva rientrò in casa in serata, chiese ad Al eventuali novità.
"Ho appreso una notizia sensazionale, ma te la comunicherò a letto, dopo cena.
"Dimmi come e cosa ti sei guadagnato soprattutto con chi, con una modella, con Daniele, con Erik."
"Lìultimo che hai nominato, s'è presentato in camera mia che ero ancora addormentato, non ricordo bene cosa sia successo.
"Guardami negli occhi, sai bene quello che provo per te, ti amo ogni giorno di più, la sincerità è stata sempre alla base dei nostri rapporti, ti vergogni a farmi il resoconto delle sensazioni che hai provato con Erik, fra l'altro è risaputo che ce l'ha piccolino e quindi..."
Al parlò liberamente degli avvenimenti senza guardare in faccia Eva, c'erano dei punti di cui parlava malvolentieri."
"Mi vien da ridere, tu tutto anticonformista mi stai dicendo che ti vergogni di aver provato un piacere omo, io l'ho provato tante volte, anche i maschietti hanno una sensibilità posteriore, abbracciami, vengo sopra di te e ti massacro di baci."
I giorni seguenti tutti al lavoro, la sera stanchi, la cena poi tutti a ninna, nessuno parlava  di quello che sicuramente Erik aveva confidato a Daniele.
Il sabato oltre ad essere il più gradito giorno era il giorno del 'Raccontiamo tutto quello che è successo durante la settimana'.
Per Daniele ed Eva nessuna novità, Erik raccontò in breve quello che era successo fra lui e Al sorvolando sui particolari, Al gli fu riconoscente con uno sguardo d'intesa.
Daniele:"Bene ora penso che dobbiamo dedicarci alle nostre ospiti femminili. Facciamo così: quando verranno uno di noi si intratterrà con Ursula, Ginevra è incinta e gli altri a fare da guardoni, poi vi spiego come, chi si prenota... nessuno allora scelgo io: Al si dovrà fare Ursula che come confidato da Ginevra, non ha mai avuto rapporti con uomini. Io intratterò Eva sempre col permesso...
"Ora vi spiego come essere spettatori senza essere visti, quello specchio in fondo al salone è trasparente nel senso che per chi sta davanti è un vero specchio ma  entrando nello sgabuzzino vicino alla cucina si vede tutta la sala come nei film polizieschi."
Hai capito i due mascalzoni vedevano quello che succedava nel salone senza  farsene accorgere ma dopo tutto quello che era successo fra di loro...
La  notizia della festa in onore di Ursula venne comunicata a Ginevra con messaggino telefonico.
Risposta: "Ursula vuol sapere il perchè della festa in suo onore."
Risposta ancora: "Che sorpresa sarebbe, dille solo ce c'è in ballo un rolex ma Ursula se lo deve guadagnare."
Rientrate le due svizzerotte in villa, dopo pranzo, mentre Ursula era in bagno Ginevra illustrrava ai presenti la pesonalità della sua amica: "Psicologicamente è una bambinona, spesso sono io che prendo decisioni al suo posto, ora si è messo in testa l'idea di avere pure lei un figlio e sapete da chi? "
Tutti in coro: "Da Alberto!"
Al un pò meravigliato ma felice di potersi fare la giuggiolona guardò in viso Eva, ufficialmente nessuna emozione ma dal suo sguardo...non si è gelosi di un uomo ma di una donna soprattutto bella...
All'orecchio di Al: "Furbacchione non far finta di niente,non vedi l'ora di infilarti in quei bei buchini, dammi solo un bacio piccolissimo, mi consolerà."
"Vieni cara un bacino sulla fronte come un buon papà."
"Stronzo!"
Ginevra: "Ursula ed io andiamo a farci un giro, Fefè ci fai compagnia?"
I tre uscirono dal piano terra per infilarsi nell'appartamento di Al e di Eva.
"Ma è uguale a quello di Erik e di Daniele!"
Affermazione che convinse Al che la diagnosi di Ginevra era esatta.
"Oh che bello!" Ursula cominciò a saltare sul letto ridendo.
"Ursula ti ricordi perchè siamo qui?"
"Certo voglio dare un fratellino ad Alberto o a Susanna."
Spiegazione di Ginevra: "Sono i nomi che daremo al mio pargolo se maschio oppure se femmmina."
Al fece cenno a Ginevra di andare al dunque.
"Ginevra vuoi che ti baci il fiorellino così quando Al entra nella tua cosina non ti fa tanto male?"
"Si fammi il lecca lecca ma voglio vedere il coso di Al, mai visto un maschietto nudo."
"Non ti poreoccupare se ti sembra molto grosso, ho portato la vasellina e poi Al sarà delicato."
."Ma ce l'ha più grosso di un salame, tutti i maschietti ce l'anno così?"
"Ursula lascia stare i paragoni, vieni che ti bacio, allarga le gambine, ecco così, vuoi che Al ti baci in bocca?"
"No solo che mi metta incinta."
"Ursula chiudi gli occhi, penseremo a tutto io e Al."
L'interessata obbedì, la gnocca di Ursula venne abbondantemente irrorata di vasellina e Alberto iniziò il difficile compito di introdursi nella cosa di Ursula senza farle troppo male.
"Mi fa male!"
"Resisti fra poco ti piacerà."
."Mi fa sempre male!"
"Lo vuoi o no stò figlio, hai scelto Alberto e te lo tieni, se parli ancora ce ne andiamo via."
L'interessata non emise più un gemito, Al era riuscito a toccare il fondo della vagina, cominciò a godere alla grande con spruzzi sul collo dell'utero di Ursula.
"Ho sentito uno schizzo, mi è piaciuto, Al ci riprovi?"
""Accontentala, sta mignotta ci ha preso gusto."
"Ho sentito di nuovo lo schizzo, Al ci riprovi?"
Ginevra: "Al non è una macchinetta per ora basta, resta distesa così rimarrai incinta, noi andiamo via."
"Non rimarrà incinta perchè ha avuto da poco le mestruazioni e non è in ovulazione, hai capito che ha il cervello di una bambina, sua madre, conoscendola, me l'ha affidata, non vorrei ripetere un'altra volta l'esperimento, le dirò che non può avere figli e così finisce la storia."
Qualcosa era cambito nel cervello di Alberto forse per essere stato usato come strumento per accontentare Ursula o forse per il rapporto omo avuto con Erik (A proposito aveva dimenticato di dire ad Eva che loro erano i futuri eredi del patrimonio dei due).
Ne parlò con Eva:
"Sento il bisogno di stare un pò da solo, lontano da qui, tu non c'entri nulla non ti preoccupare, è una cosa mia."
"Dimmi quello che vuoi fare, per me va bene."
"Vorrei andare una settimana a Milazzo, mi piace quella città."
"Diremo ai nostri amici che devi andare fuori sede per servizio, meglio una bugia."
Al mise in moto la Jaguar, un saluto da parte di tutti, un bacio particolare ad Eva e via verso l'autostrada.
Svincolo di Villafranca, svincolo di Rometta e poi quello di Milazzo.
Entrò nel parcheggio dell'hotel 'Continental', un addetto gli venne incontro e prese la sua valigia.
"Preferisce una stanza con vista sul mare o all'interno?"
"Vista sul mare."
Alle tredici al piano terra il ristorante era semivuoto, solo in fondo una coppia.
"Il menu signore."
"Voglio solo un secondo e della frutta, il brodetto di pesce va bene."
In camera sua mise al minimo il condizionatore, accese la televisione ed incappò in un canale porno, il precedente inquilino di quella stanza era uno zozzone.
Di porno ne aveva visti abbastanza in villa, bene una corsa di moto la sua passione giovanile.
Si erano fatte le venti, uscì a piedi, il lungomare di Milazzo era pieno di giovani festanti, rimpianse la gioventù non che fosse vecchio ma gli ultimi avvenimenti gli avevano lasciato il segno, specie quello con Erik...
Andando in centro notò una piccola trattoria, forse a conduzione familiare, la preferì ad un ristorante di lusso.
C'erano due file di tavoli ai lati di un lungo corridoio,, un sessantenne gli venne incontro sorridendo.
"È solo? Bene questo è il suo tavolo, scelga con calma."
Al voleva allontanare il ricordo di tutti i precedenti avvenimenti esclusi quelli dell'amore suo grande, Eva, la sentiva dentro il suo cuore, tutto il resto era stata una ubriacatura di soldi, di lusso, non era riuscito a non farsi coinvolgere e forse non sarebbe riuscito ad uscire da quel giro senza forse, si era abituato a vivere sopra le sue possibilità.
La cena fu servita da una deliziosa fanciulla circa vent'enne.
"Il signore è nuovo di Milazzo, non l'ho mai visto, se vuole le faccio compagnia dopo che esco dal ristorante."
"Ti ringrazio cara ma sono qui per riposare."
"Uno sguardo della baby tipo :"Sei frocio!"
Ogni sera Al inviava ad Eva un messaggino solo con 'ok' per rassicurarla.
Aveva preso l'abitudine di dormire di giorno ed uscire la sera col fresco.
Nella sala da pranzo dell'albergo aveva incrociato,lo sguardo di due signore della sua età sorridenti e forse disponibili, le ignorò.
Verso le ventidue percorreva il lungomare, sullo sfondo la costa e la raffineria illuminata, uno spettacolo bello da vedere.
Cambiò itinerario verso ponente, anche qui c'era un viale illuminato con ai lati le case di villeggiatura, c'era molta gente in giro vacanzieri vocianti, allegri.
Alla fine della settimana decise di rientrare nella vita quotidiana, mise al corrente Eva con un messaggio, Il suo amore era all'ingresso, volò nelle sue braccia, qualche lacrimuccia.
"Mi sei mancato da morire..."
"Finalmente il figliol prodigo, festeggeremo con una cena al ristorante 'La sirena'.
C'erano tutti, anche le svizzerotte.
"Ho fatto l'ecografia, ho due gemelli in pancia, Li chiamerò Alberto e Susanna."
In macchina Eva mise al corrente Al dei fatti accaduti durante la sua assenza.
Daniele gli era stato appresso tutti i giorni ma era andato in bianco, i suoi rapporti con Erik si erano incrinati perchè Daniele. lo aveva allontanato. Motivo, ogni giorno più innamorato di Eva, niente rapporti omo.
Al fremeva per ritornare a casa.
"Signori col vostro permesso Eva ed io rientriamo, sono stanco del viaggio."