Ascoltando qua e là - Il mio quattro novembre
O Gorizia tu sei maledetta (O Gorizia)
La mattina del cinque di agosto
Si muovevano le truppe italiane
Per Gorizia, le terre lontane
E dolente ognun si partì.
Sotto l'acqua che cadeva al rovescio,
Grandinavano le palle nemiche;
Su quei monti, colline e gran valli,
si moriva dicendo così:
O Gorizia, tu sei maledetta,
Per ogni cuore che sente coscienza;
Dolorosa ci fu la partenza
E il ritorno per molti non fu.
O vigliacchi che voi ve ne state,
con le mogli sui letti di lana,
Schernitori di noi carne umana,
Questa guerra ci insegna a punir.
Voi chiamate il campo d'onore,
Questa terra di la dei confini
Quì si muore gridando "Assassini!"
Maledetti sarete un dì.
Cara moglie che tu non mi senti
Raccomando ai compagni vicini
Di tenermi da conto i bambini
Che io muoio col suo nome nel cuor.
Traditori signori ufficiali
Che la guerra l'avete voluta
Scannatori di carne venduta
E rovina della gioventù.
O Gorizia, tu sei maledetta,
Per ogni cuore che sente coscienza;
Dolorosa ci fu la partenza
E il ritorno per tutti non fu.
(Sandra Mantovani ‐ Il Nuovo Canzoniere Italiano, dall'album "Bella ciao", 1965)