binario vita

sotto questo grigio cielo di periferia quando eri piccolo e avevi tutta la vita davanti
quei binari là fuori li vedevi a perdita d'occhio
i binari che al tempo stesso portavano dappertutto
e in nessun posto,
quelli dei giorni che volevi far scorrere in fretta dietro di te...

e poi
il tempo passato
e ti sei abituato vivere senza sapere quale sarebbe stata la prossima stazione
e senza risposte certe
a tutti i dilemmi che si accumulavano in testa in attesa di una soluzione
e ti sei reso conto che l'amore non salva ma rammenda
e tanto basta
e che la vita vale soltanto per sé stessa
e che da sola concepisce il proprio valore
quel valore che, sotto questo grigio cielo di periferia
come da una gemma, frutto e fiore ,
ogni tanto nasce e cresce sotto questo pallido Sole

e poi
e poi il tempo passa
e quei giorni trascorsi dietro di te iniziano a pesare
e ad avere un sapore amaro d'acciaio, acqua gelata, sabbia e sale

e i tuoi occhi stanchi bruciano e si perdono nella foschia
e tu sorridi contento quando quei binari li vedi là fuori
anche se a stento e per un secondo soltanto, lungo quella via....
certo che se questa fosse una canzone adesso una rima d'occasione
la si troverebbe tra le pieghe di questa supplica di terza classe e senza prenotazione
prima di incrociare il prossimo passaggio ad un qualsiasi livello superiore ..

ma questa è soltanto la vita che, come un vecchio treno locale,
prima o poi alla prossima stazione anche se abbandonata, arriva
e cantare canta e sbuffa e ride e piange
fino ad una qualsiasi piccola fine

la piccola fine di un breve viaggio
eppure pieno di un carico prezioso
quello della consapevolezza e dell'infinito
lungo il fragile binario della vita
sotto questo grigio cielo di periferia