Che poi io con
Che poi io con la fantasia mi ricordo benissimo di quand'ero spematozoo. Mi ricordo della mia bella casa. Di com'era cuoca fantastica la mia nonna e di mia mamma e del mio papà naturalmente e dei sette fratelli e. E della bellissima RXB/=, colei con la quale diventai adulto anche se purtroppo non padre. E si viveva bene comunque. Che noi abitavamo sul destro di due pianeti gemelli e paralleli o quasi, con distanza relativamente breve fra di loro. Che difatti la notte si poteva ammirare l'evocativa sagoma ellittica di quello sinistro nel firmamento, a sua volta cosparso di sotto bulbi luminosi e. E mi ricordo tutto con la fantasia, insomma. Tutto. Tutto. E mi ricordo pertanto c'era pure il fiume senza fine conosciuta denominato Voltre e che in lui era prassi comune naturale, manco fossimo lemmings, almeno una volta nella vita e senza distinzione fra sessi, tuffarsi durante una forte piena bollente provocata, con acqua cremosa risucchiata direttamente dalla sorgente, da un possente terremoto battente e. E più forte era la piena e meglio era e non è che si salvavano in molti. Che qualcuno sì riusciva ad aggrapparsi all'argine ripidissimo e faticosamente risalire l'interminabile nero tunnel in cui Voltre si cacciava. Che la grandissima maggior parte però spariva per sempre, dato nessuno era mai tornato a raccontare del mare in cui finisce codesto tunnel tetro che. Che io invece adesso posso farlo. Che quando dopo tuffato l'ho raggiunto sorprendentemente era calmo e rilassato ed allora t'ho incontrata sereno e puro e così m'hai chiaramente fulminato e. Ed eccoci qui u. Uniti.