Corto: Tu sai perché
Era seduta vicino a lui e guardavano attraverso la stanza, un altro tavolo.
Lui era trasandato e selvaggio, i due anelli che indossava sul pollice e medio raccontavano la storia dei suoi avi. I suoi occhi neri nascondevano le cicatrici di una vita che non aveva scelto.
Lei pensò che lo conosceva troppo bene per qualcuno che non conosceva quasi per niente.
Stava guardando il tipo carino, che era uscito con lei stasera, e che ora stava chiacchierando con la sua migliore amica.
“Non è l’uomo giusto per te, sai.” Le disse muovendo distrattamente il plettro tra le dita. “Ha occhi inquieti. Ti farà soffrire.”
Lei lo osservò da lontano: “Anch’io ho occhi inquieti.”
“No, tu hai… tu hai il caos negli occhi. Come l’Universo all’inizio dei tempi. Non è la stessa cosa.”
Il suo accento slavo misto al suo inglese imperfetto lo rendevano ancora più ombroso, ma il suo sguardo tradiva la bontà del suo cuore.
“Tu sei una stella luminosa fissa nel cielo, lui è solo una fredda cometa alla deriva. Non sa quel che vuole. Non lasciare che i suoi detriti offuschino la tua luce. Sai che ho ragione.”
Lei si girò a guardarlo: “Come fai a esserne così sicuro e perché sai che lo so?”
Lui ricambiò lo sguardo e lei sentì il suo calore attraversarle le ossa.
Mentre lo fissava negli occhi, come uno specchio impietoso essi le mostrarono tutte le bugie che si era detta per anni.
Le disse semplicemente: “Potrei dirtelo o non potrei, non ha importanza, tu sai perchè.”