Coup de foudre
Il famoso ‘colpo di fulmine tanto decantato nel Romanticismo non è una fola, testimone soggettivo Gianluca Mariani giramondo che una mattina di luglio si trovava a Roma in piazza San Giovanni in mezzo a manifestanti rumorosi per…Per conoscere l’oggetto Gianluca: “Mi scusi, qual è il motivo della vostra protesta?” “Una motivazione giustissima, siamo dei no Vas!”Gianluca ne sapeva come prima, l’espressione ‘Vas’ poteva riferirsi a qualsiasi cosa. Un giovane: “Non ne sò un cazzo, ho fatto sega a scuola.” Ci volle la risposta di una signora non più giovane: “Siamo contro tutti i vaccini, sono inutili!” Gianluca non fu più interessato alla motivazione della dimostrazione, dinanzi a lui una ragazza piacevole, quello che più l’attrasse erano stati i suoi occhi di un colore fuori del comune, color oro. Stava ancora assaporando quella sensazione che sentì una voce femminile: “A’ ragà c’è uno che se sente male!” Ripresosi, comprese che l’uno era lui, rispose: “La colpa, se colpa si può dire è la sua, i suoi occhi…”A’ regà sò diventata incantatrice de… non so de che, de serpenti…” Grandi risate da parte di un gruppo di giovani che si allontanarono, ragazza compresa. Gianluca li seguì, a scuola lo chiamavano ‘ tête en bois’, non mollava mai la preda, stavolta la preda era una fanciulla che definì molto interessante, fuori del comune. Il gruppo si disciolse più avanti, la baby al citofono ‘Berni, “Mamma sono Lorena, ho dimenticato la chiave del portone.” Fine del pedinamento, Gianluca aveva scoperto quello che desiderava, nome ed indirizzo di ‘occhi d’oro’ Ritornò a casa in via Aosta, fortuna volle che fosse vicina a quella della baby. La mattina dopo si mise in appostamento, dava troppo all’occhio impalato sotto casa Berni, si infilò in una barbieria da dove poteva tener d’occhio l’abitazione che gli interessava. “Capelli” Dopo mezz’ora nessuna novità: “Barba”. Niente da fare. Il barbiere: ”Signore ho notato che…” Gianluca lento pede uscì dalla barbieria e si avvicinò al portone di: “Egregio signore, mia figlia mi ha messo al corrente del vostro incontro, non intendo…” Un’alzata di genio da parte di Gianluca: “Lorena perchè vuoi scambiarti con tua madre, ti ho riconosciuta, sei inconfondibile, io fra l’altro sono fotografo di moda, potrei anche darti un compenso dopo che la mia casa editrice…” La dama stranamente: “Qua dietro c’è un giardinetto con tante piante e statue, se vuoi…Gianluca non si separava mai dalla fida Canon, la scheda poteva portare in memoria cinquecento foto, la dama ci aveva preso gusto, forse in vita sua, mai accaduto con altri uomini…”Devo recarmi per lo sviluppo e la stampa delle foto da un fotografo in piazza Ragusa, tutto pronto domani, verrò a casa tua domani mattina, (permettemi il tu sei così giovane). Tiche dea greca della fortuna, adelante, fece in modo che madre e figlia accogliessero il fotografo con entusiasmo, non finivamo mai di ammirare le fotografie, Gianluca rimediò anche un pranzo, ricambiò invitando madre e figlia il giorno dopo ad Ostia. Si fece prestare la Volvo dal portiere. Nell’entrare in auto Loredana la ‘inondò’ di un profumo forte che non piacque a Lorena la quale “Mamma hai esagerato!” “È Miz Too Quo giapponese, ha vinto un premio internazionale, è molto costoso ma ne vale la pena acquistarlo, la sua reclame: ‘Farà cadere ai tuoi piedi gli uomini che incontrerai!” Gianluca: ”Un pregio di famiglia!” Lorella:”Ancora non hai visto niente!” Profezia avverata dopo che madame andò a indossare il costume in una cabina del Lido Azzurro, indossava un costume brasiliano: un cordone nel popò un ‘francobollo’ sul ‘fiorellino, sul seno una striscia di cotone arricciata che copriva appena i capezzoli. “Mamma!” “Finiscila cò stà mamma, piuttosto vedi di rimodernarti anche tu, stò costume intero perdipiù nero era di moda all’inizi del novecento!” Finale della favola perché questa è una favola, dopo dieci mesi Lorena divenne la sorellina di un pupo fisicamente un po’ fuori del comune, appena nato mostrò un pisello, un pisello…insomma un Priapo in miniatura che meravigliò per prima la levatrice: “Chissà quante conquiste farà stò porcellino!