"Da lontano fa una buona vicinanza"
E mi ritrovai qui, stranezza dal futuro, arrivai così per sbaglio da un pianeta verde bianco e rosso.
Il pianeta offriva vino buono, ottime manifatture e splendida gioventù. Il mare, il sole, le spiagge, quanti amori dispersi tra quelle trattorie, suono di fisarmoniche, fiori di glicine e papavero, tra stelle e orecchini di conchiglie. Quanto vento m’ha estirpato da lì, povera me, perché un tizio con un nome famoso e politicante volle tutto per se, amico intimo di un imprenditore accattivante che diede via libera a donnine di tutto il cosmo, belle per carità, ma un po’ diverse dalla mia mamma. La mia mamma attende ancora il mio papà alla stazione, lo accudisce con amore, gli prepara cose buone. Credevo che il segreto del made in italy fosse la famiglia, l’unione, la condivisione di alcuni valori, le buone maniere, ma arrivando da lontano tutto sembra sgualcito e sfocato e io, che speravo fossi capitata su un set di un film di Fellini, mi sono appena accorta d’esser solo un ricordo malinconico e squattrinato che non smette di sperare, di impegnarsi, ma che vuole esprimere il proprio dolore dignitosamente.