Da "Memoria in forma di fiore".

Il postino ha suonato due volte. Duettando con Carmine, una mattina..

Creatività in cucina
Una mattina ti svegli di buonumore, vai in cucina, dai uno sguardo all'orologio e alla caffettiera: è l’ora di un buon caffè a due. Il tuo amore dorme ancora, ma sicuramente le sue narici non rimarranno insensibili all’odore che emana quell’ultimo pacchetto di caffè appena aperto perché consigliato da un amico amante della “droga” più diffusa al mondo. I gesti sono soliti, collaudati e rituali. Dalla canna caffettaria sta venendo fuori il prezioso “liquido” e già prepari due tazze moderatamente zuccherate. Eccolo, è pronto. Ne versi una tazza e ti dirigi velocemente verso la camera da letto con ancora nelle orecchie il “perentorio” desiderio:” A me piace profumato, dolce e bollente”.”Buongiorno, amore, ecco il nostro caffè”. “Grazie, ne ho sentito l’odore e……... grazie, grazie, che bbbbuono !! “. Torni in cucina e ti prepari a passare le carote, lo zenzero e le arance all’estrattore per preparare una salutare bevanda della mattina, raccomandata da nutrizionisti, opinionisti e da tuttologi. Un altro rituale si consuma e la giornata inizia all’insegna di una dolce bevanda di sapore arancione per due. Finiti i riti della preparazione, iniziano quelli del riordino e della sistemazione della cucina. Caffettiera, tazze ed estrattore richiedono una pulizia degna dei migliori marchingegni della NASA e quindi si passa a svuotare la lavastoviglie, che è condannata per sempre al turno notturno, ma la mattina, mutamente perentoria, chiede di essere svuotata. L’operazione non è banale perché richiede “tempi e metodi” degni della Silicon Valley e – cosa gradevolissima – agevola la creatività e la progettualità. Mentre estrai le forchette dall’apposito cestello, hai l’impressione di cercare dei documenti in un archivio; estraendone i coltelli, pensi a come utilizzate quei documenti che hai appena inforchettato e passi ai cucchiai, che ti fanno pensare a come puoi organizzare una mostra dei documenti d’archivio, che hai appena deposto nel cestello esterno, d’acciaio, posto nelle vicinanze del lavello e a portata di mano di chi sarà ai fornelli per preparare colazione, pranzo e cena. Tirare fuori i piatti dalla lavastoviglie ti fa pensare alla successione dei documenti da esporre ordinatamente e per tema alla mostra di documenti. I bicchieri ti fanno pensare al brindisi di inaugurazione e anche a quello di chiusura. Mentre ti appresti a chiudere la lavastoviglie, pensi che un archivio è proprio uguale a questo prezioso elettrodomestico: entrambi ci aiutano a curare e a tenere “puliti” gli arnesi che ci servono per cibare l’anima e il corpo. Chiudi la lavastoviglie e ti chiedi a cosa ti somiglierà domani questo brillantante aggeggio, complice di creatività progettuale.
Carmine 

Ho passato la vita a correre “a scapicollo”in cucina prima di ogni altro perché il caffè, questa fantastica droga che ti mette in marcia, era un rito al quale non avrei rinunciato per nessun motivo al mondo, febbre compresa. In estate, per guardare gli zampilli che irroravano erba e fiori in giardino… in primavera, per gioire delle cinciallegre che, all'aprirsi delle persiane, spiccavano , all'unisono, voli che dal cedro del libano le facevano vibrare verso un cielo chiaro …. in autunno, per cogliere il volo dell'ultima rondine al mattino …. in inverno, per godere la vista di una neve accumulatasi di notte sotto una luna fredda, che si lasciava scivolare, ora, da un ramo carico che di più non si poteva piegare. Sempre io, sempre con la mia tazzina, ogni giorno diversa, a gustare il mio caffè dietro il vetro ampio di una cucina con vista! Sempre io, con il mio stupore di bambina. Con i miei pensieri assorti. Sempre io, che porgevo l'altra tazza! 
E allora, buona creatività a chi la cerca. A tutti, un buon risveglio al caffè dolce!
Cesira