Deliri di una mente incompresa
Notte fonda, sigaretta ancora da accendere tra le labbra, note che escono dallo stereo e colorano la stanza di un’ aspetto cupo e angoscioso.
Senso di inquietudine, come quando senti la forza di rivoluzionare il mondo ma, allo stesso tempo, ti accorgi di essere immobile, di non saper neanche dove cominciare.
Mani leggermente tremolanti di chi sta passando la notte insonne, che afferrano svogliatamente l’accendino.
Il tabacco comincia ad ardere, quel sapore così acre in bocca ma cosi dolce nel cuore, che ti illude di essere un po’ più vicino a Dio.
Dio, che strana parola per definire un’entita superiore che controlla tutto.
Per la mia concezione di religione non esiste una parola che lo possa rappresentare, perché Lui è tutto e allo stesso tempo niente, è il bene e il male, l ’alfa e l ’omega, la vita e la morte.
Il mio rapporto con Lui è molto diverso da quello che predicano le religioni, almeno di quello che sommariamente conosco.
Non esistono chiese, templi, mecca o monasteri, Lui è dovunque e non servono tramiti per rivolgergli la parola.
Una delle interpretazioni del vangelo di San Tommaso:
"Il regno del signore è dentro di te, tutto intorno a te, non è in templi fatti di legno e di pietra.
Spacca un pezzo di legno e io ci sarò. Solleva una pietra e mi troverai.
Queste sono le parole nascoste pronunciate da Gesù vivente.
Chi troverà il senso segreto di queste parole non assaggerà la morte."
Strano rapporto quello che abbiamo io e Lui. So che Lui c’è e sono sicuro che Lui sa lo stesso di me, come due amici che non si sentono mai perche uno, o tutti e due sono troppo indaffarati per farlo, ma sanno di poter contare su questa amicizia.
Non ci sono regole tra me e Lui, solo una, il mio rispetto per Lui e per tutto ciò che ha creato e, di conseguenza, il rispetto suo per me e per le cose che ha creato nei miei confronti.
Mi sembrano assurdi tutti quei concetti di comandamenti che hanno varie religioni, basterebbe solo il rispetto.
Saturare la vita di limitazioni e di divieti, che sciocchezza!
Chi sei tu Padre per dirmi di non uccidere? Tu così tronfio di orgoglio la domenica a messa durante il tuo sermone!
Gesù nacque povero e morì povero, la chiesa secondo te fa lo stesso?
Con quale coraggio predichi cosa fare e non fare dopo che alcuni tuoi colleghi violentavano bambini?
Ti sei mai chiesto se il tuo Dio sarebbe contento di questa chiesa che oggi accusa la guerra santa e fino a ieri era impegnata nelle crociate?
Milioni e milioni di ricchezze acculate negli anni, mentre le persone nel mondo continuano a morire di fame!
Personalmente non ho bisogno delle tue regole, le mie sono gia scritte sulla mia pelle, grazie alla mia famiglia non andrò mai ad uccidere una persona a meno che non mi abbia esasperato.
Non lo farò, non per la paura della dannazione eterna, ma perché le persone che più contanto a questo mondo me l’hanno insegnato e hanno saputo darmi dei valori. Grande famiglia la mia, li amo tutti e non avrei potuto avere di meglio.
Mi hanno insegnato a vivere la vita in ogni momento, anche se non sempre e’ tutto facile.La miglior interpretazione di come vivere è esattamente stata espressa in uno dei deliri piu’ saggi di un mio caro amico, davanti ad una birra ghiacciata e il piacer di una conversazione con una persona che stimi: "Se ti faccio un regalo, secondo te, preferisco che lo usi, ti ci diverti, lo senti pienamente tuo fino ad amarlo, anche se lo distruggi, oppure che non lo adoperi mai per paura di romperlo o anche solo di rovinarlo, senza mai essertelo goduto a pieno?
Be' la vita per me è un regalo fatto da Dio e sono sicuro che voglia che io lo usi".
Filosofie da due soldi le mie, certo, ma ho imparato a crederci e a sentirle veramente mie e questo le rende uniche.
La canzone scema e la mia mente torna alla realtà come se l’anima rientrasse dopo una esperienza extracorporea.
Attimi di silenzio lunghi un’eternità, la stanza che prima era piena di colori ora sembra vuota. Tutto è fermo, stranamente sembra che anche la città si sia ammutolita e attira la mia attenzione il fumo che esce dalla punta della sigaretta, all’inizio denso e compatto, poi pian piano sempre piu’ mutevole e labile fino a sparire.
Proprio quando mi stavo convincendo che anche il tempo si fosse fermato, una nota armoniosa di una chitarra acustica ha introdotto una nuova conzone.
Amo questa canzone così viva e passionale.
Mi riporta vecchi ricordi alla mente, una ragazza in particolare, che me la fece conoscere.
Abbiamo fatto più volte l’amore con questo sottofondo e da allora rimarra sempre nel mio sangue.
Avrei voglia di fare l’amore con lei in questo momento, non solo per placare il mio istinto sessuale, ma per la gioia di scoprire il suo corpo nudo, di vederla godere, di rubare il suo profumo e il suo sapore, di sentirla mia e mia soltanto, di venire nello stesso istante, di vederla sudata e tremante per la grande emozione provata, di poterla proteggere con il mio corpo nei minuti successivi, nei quali mi sembra indifesa e via dicendo.
Cazzo! Quante emozioni in un unica parola!
Ma non voglio demoralizzarmi per bizzarri amori andati a puttane, finiti per la lontananza, o per un componente della famiglia troppo morboso, o perché sotto sotto c’era un altro, anche se la scusa ufficiale era: "Sei dolcissimo, nessuno mi ha mai trattata così, ma non è il momento giusto", della serie ti amo troppo ma non possiamo stare insieme.
Ormai la sigaretta sta bruciando il filtro e mentre la guardo vedo una gran somiglianza con i miei amori passati. Fiamma iniziale, passione ardente, sollievo e dolore, fino alla scontata fine.
Mi piacerebbe poter definire l’amore, ma chi può farlo?
Se non ci sono riusciti poeti, scrittori e artisti di tutto il mondo, come posso farlo io?
Tutto quello che so è che quando un amore finisce bisogna avere la forza di reagire, anche se non è facile.
Io stesso dopo molti anni credo di non aver smaltito ancora una ragazza e chissà quando ce la farò.
Ma se oggi mi ritrovo ad essere quello che sono è anche grazie a queste storie e la loro capacità di farmi crescere sia nel bene che nel male, cito a memoria: "Tutto l’amore incancrenito, ha mutato il mio mondo in nero, marchiando tutto cio’ che vedo, tutto ciò che sono e saro’" (Black ‐ Pearl Jam NdA)
La voglia di amare per me è come un bisogno, è come se avessi sete, devo cercare di placare questo mio sentimento perché preferisco star male, essere in astinenza da amore piuttosto che sbagliare di nuovo.
Ah Dave Dave, se solo tu sapessi le emozioni che mi dà la tua canzone, sono sicuro che questo basterebbe a renderti orgoglioso di averla scrtitta.
Violino e sassofono che si intrecciano come filamenti di un DNA mentre la chitarra e il basso li legano tra loro, la batteria li tiene sospesi e la voce colora tutto armoniosamente.
Questa musica è viva, mi da molte più sensazioni di quante me ne dia la gente comune ogni giorno.
Percepisco la fatica con cui è scritta, ma anche l’amore che ogni volta ti spingeva a continuare, a credere in questa canzone e in tutto il tuo lavoro.
Ascoltare una canzone che trasuda emozioni vissute mi fa sognare di viaggare lontano.
Non sono piu’ nella mia camera, erro da un paese all ’altro, luoghi conosciuti, altri mai visti e addirittura immaginari.
Ma il caldo di Copa Cabana sulla faccia e il freddo delle regioni artiche nelle ossa che in questo momento percepiscono sono effimeri e nel momento in cui cerco di focalizzarli volano via.
Se, quando sei lucido, la musica riesce a farti avere l ’effetto di un acido, non e’ piu’ semplice musica, e’ pura magia.
Che succede? Mi ritrovo seduto in camera mia, tutto e’ buio, la musica ha cessato di esistere ed evolversi, faccio una rapida mente locale e mi accorgo che deve essere andata via la luce.
Quando una canzone viene stroncata mentre la si vive, la delusione e’ demoralizzante, come quando fai l ’amore con la donna dei tuoi sogni e tutt’ ad un tratto senti in lontanaza uno strano cicalino che ti fa capire che e’ tutto un sogno e oltratutto e’ ora di andare a lavoro!
Tutto e’ scuro, imperscrutabile, di nuovo la sensazione di assenza di rumore, questa volta piu’ intensa.Comincio a sentire un sibilo assordante, quel sibilo che non ti lascia mai quando tutto e’ silenzio.
Tutto sembra ovattato, cerco a tastoni le mie sigarette e il rumore delle mie dita che setacciano freneticamente la scrivania affievolisce , non senza sollievo, il sibilo che appena terminata l’operazione e’ subito li a farmi compagnia.
Accendo l ’ennesima sigaretta, che in mezzo all ’oscurita’ sembra una nana marrone, una stella troppo piccola per poter brillare.
Il buio che mi ruota attorno sembra ghermirmi e crea suggestione nella mia mente.
Immagino creature mostruose in casa, demoni che mi aspettano negli angoli, pronti a portarmi con loro nelle viscere della terra.
Mi fa paura l’occulto, l ’uomo ha sempre avuto paura di cio’ che non conosce e io non sono da meno.
L’aldila’ e’ una dimensione che non riusciamo a concepire lontanamente, e’ indecifrabile fino al momento del trapasso.
Mi immagino anime che vagano sopra la nostra testa, con il compito di proteggerci , angeli custodi o spiriti guida,il nome non e’ importante, ma anche anime dannate che ci infastidiscono, forse solo perche’ siamo noi con la nostra presenza a turbarli.
Non sono un esperto in materia e non ho la presunzione di credere che cio che immagino sia sempre vero, ma mi piace pensare che i miracoli, gli ufo, i fantasmi, le fate, gli gnomi e tutto quello che la fantasia di un bambino puo’ creare, possano davvero esistere.
La luce non da segni di vita, forse e’ meglio andare a letto e provare a dormire un po’.
Lascio il mio corpo scivolare dolcemente dalla sedia al letto, dalla finestra semiaperta entra a farmi visita una leggera brezza, la sua presenza e’ piacevole visto il caldo di luglio.
Mentre cerco di rilassarmi e non pensare al lavoro di domani, sento qualche piccolo ticchettio provenire dalla strada.Il ticchettio progressivamente aumenta e con un po’ di immaginazione, di sicuro quella non mi manca, si trasforma in un ritmo scandito da percussioni.
Il suono sale velocemente di ritmo fino a diventare un incessante scrosciare di pioggia.
Un lampo che illumina a giorno e dopo qualche istante un tuono cosi’ potente da farmi tremare, come se volesse manifestare la sua maestosita’ a noi piccoli mortali.
Non ci penso su due volte, metto i primi panni che trovo sulla sedia e sono in strada.
L’odore stantio della terra bagnata dalla pioggia, dopo un lungo periodo di caldo incessante, mi inebria.
Corro a perdifiato per le strade non illuminate, mi fermo nel parco a braccia aperte come ad accogliere con grande affetto questo evento inaspettato.Ancora un lampo e un tuono.
Mai Roma e’ stata cosi’ bella!
La situazione mi fa pensare al passato, non ad un episodio preciso, mi mette nostalgia, ma non sono triste, sono sopraffatto dalla sensazione di liberta’, esatto, mi sto godendo una briciola di liberta’, ed e’ talmente travolgente che comincio senza accorgermi a piangere.
Lacrime e pioggia bagnano il mio volto, vorrei condividere questo momento con la donna che amero’ per tutta la vita.
Piango e ad ogni lacrima e’ come se mi stessi spurgando del dolore che ogniuno di noi incamera durante la vita quotidiana.
In uno squarcio di cielo tra le nuvole noto due stelle che mi spiano e ridacchiano sotto voce, io le guardo e le sorrido.
Senza accorgermi comincio ad urlare al cielo: "Ridete pure voi lassu’, io in questo istante non mi lascio condizionare dal giudizio di nessuno."
Un brivido mi corre lungo la schiena e una gioia mi pervade il corpo, mi accorgo di essere vicino al mio Dio in questo momento, lo sento e’ accanto a me, e’ voluto venire a condividere questo momento insieme.
Lo prendo sotto braccio e comincio a ballare la tarantella con Lui.
Chiunque mi guardasse in questo momento, penserebbe ad un pazzo senza senno, ma nell' antichita’ i pazzi erano i toccati da Dio e siceramente non vedo perche’ non dovrei godermi questo momento, mentre le persone "normali" non ne capiscono la bellezza, troppo pressi dai loro luoghi comuni.
Ormai la vita e’ diventata troppo frenetica, le persone lavorano troppo, in ambienti stressanti, corrono da una parte all ‘altra della citta’ come piccole formiche operaie dopo che la loro tana e’ stata distrutta dal passaggio di un uomo.
Se guardi le loro facce raramente troverai un sorriso, tutti pieni di preoccupazioni e di paure, dolore e sofferenza, sconforto e rassegnazione.
Anche io ero cosi’ e non dimentichero’ mai il volto della ragazza che mi ha cambiato.
Un giorno ormai lontano, ero in preda a paure e malumori a causa di una storia andata in malora, una di quelle classiche storie adolescenziali che riguardandole oggi erano problemi minimi, ma quando li vivevi sembravano insormontabili.
Tornavo a casa a piedi, ero troppo incazzato per guidare la mia fidata vespa, dopo aver litigato per l ‘ennesima volta.
Camminavo e la citta’ non esisteva, ero solo con il mio dolore.
Mi fermai ad un semaforo, mi guardai intorno e la vidi.
C’era una ragazza carina che mi guardava e mi sorrideva, un sorriso tanto dolce quando allegro.
Non so bene il motivo per cui lo fece, magari ero talmente arrabbiato da avere una faccia buffa, oppure lei era talmente felice da voler dividere l ’emozione con tutto il mondo.
Successe qualcosa.....rimasi li inerme mentre il semaforo si faceva verde e la vedevo andare via, qualcosa mi entro nel cuore e mi cambio l ’anima.In un attimo spari’ il dolore e mi sentii allegro nonostante la mia situazione.
Non sapro’ mai definire cosa successe quel momento, con quel sorriso, mi disse: "Ogni minuto e’ un’ occasione per rivoluzionare tutto completamente."(Vanilla sky NdA)
Cambiai il mio modo di essere.Da quel giorno regalo sorrisi alla gente che incontro, sperando un giorno di poter dare anche io la stessa felicita’ ad una persona in difficolta’.
Quello che vorrei dire alle persone con il mio sorriso e’ di tornare a sognare, perche’ e’ l ’unico rimedio per continuare sempre ad evolverci verso un mondo migliore, per non arrivare mai in un punto e accontentarsi.
Vivi come se ogni giorno fosse l ‘ultimo, pensa come se dovessi vivere per sempre!(Jim Morrison NdA)
E via con un altro passo di tarantella!