Delirio del sentiero Meraviglia
Francesco non dorme, si sveglia ogni notte per uscire e percorrere il sentiero Meraviglia.
Ogni margherita raccolta al buio gli regalerà un gelato sotto il sole di agosto.
Ogni traduzione dal linguaggio delle cicale gli varrà un sabato con papà.
Ogni stella cadente lo porterà al circo.
Sotto ogni sasso pitturato si nasconderà un germoglio di fragola, e poi con le tasche
piene di sassi via a cercare qualche pinolo da schiacciare.
Il casolare tra i due fiumi non ha il catenaccio alla porta, per invogliare ad essere
scelto tra tanti ripari, vecchi e perciò abbandonati.
Nubi rosee scendono dall' alto sulla luna, prima come un pastello, poi cancellandola.
Per ogni crepitio di pioggia si lavavano i sassi e bevevano le fragole.
Ad ogni scroscio le cicale tacevano ed alle margherite buone bastava una tiepida
luna per restare aperte.
Ad ogni stella era promessa un po' di meraviglia per far giocare Francesco con gli
elefanti, niente più.
Tutte le radici della notte ora brillano fuori dalla terra.
Francesco scappa a casa impaurito e non sarà mai più giorno e domani è sabato.
Ma se la pioggia tornerà sarà di notte, pioverà con la luna e tutto sarà rosa.
Ora Francesco non riesce più a tradurre le cicale e domani è sabato.
Il vento abbatterà la porta, spallata dopo spallata, per lasciare che il vecchio casolare
inviti meglio ad essere scelto tra tanti ripari, vecchi e perciò abbandonati.
Francesco non vedrà papà domani ma starà tutto il tempo nel vecchio casolare tra i due fiumi;
e nessuno si sentirà abbandonato.