Delle chiacchiere sulla realtà dell'egoismo
La prodigalità della gente semplice è purtroppo, limitata a strati sociali di piccoli gruppi cittadini. Fino all'avvento della "grande modernità" attorno agli anni 70, e ancor di più, 80, era uso comune darsi disponibile all'altro, era un "dovere morale" inculcatoci dai nostri genitori, ci era naturale, faceva parte del nostro tessuto, scorreva nel nostro sangue. Avevamo quel bisogno bellissimo di aprire le braccia all'altro che vedevamo come fratello. Poi appunto, "la grande modernità" ci ha riproposto una nuova educazione attraverso la mondanità televisiva, ci ha insegnato che "l'accanto" è pericoloso, l'altro è pericoloso, e abbiamo iniziato ad aver paura del fratello, a chiudere le braccia e tenerle conserte, perfino la voce si è abbassata e il saluto è divenuto sussurro, fino a sparire. Lo sguardo, anch'esso, da diretto è divenuto a mezza palpebra: non vediamo nemmeno più chi abbiamo davanti. Il progresso ha camminato a passo da gigante e noi intanto stavamo chiudendo il cancello del cuore, per paura, per insicurezza; ci ha trovati impreparati e ancor più spaventati dal "buio" che avanzava, abbiamo serrato tutti i battenti. E ci siamo chiusi dentro. Dentro noi stessi, ma per paura, inizialmente solo per paura. Cosicché, l'umano spaventato ha imparato a cancellare la paura crogiolandosi nel suo piccolo orto; poi ha visto che il suo orto, senza condividerne il prodotto con gli altri, rendeva maggiori conserve, e si è convinto che doveva costruire una fortezza in cui conservare tanto ben di Dio. La fortezza l'ha costruita attorno al suo orto con sé dentro all'orto. L'egoismo. L'uomo si è educato alla solitudine, ha cancellato la sua memoria atavica di cittadino del mondo perdendo l'abitudine a "incontrare" un suo simile, quindi il suo cuore pompa a ritmo lento, niente capriole o strizze per emozioni: non ne vive più! E ora non sa più nemmeno cosa sia una emozione, una condivisione, una parola; le sue braccia sono ormai anchilosate attorno al suo petto, e non può, proprio non può più aprirle... E' un brutto panorama, pure ci sono tanti tantissimi orti senza recinzione, ci sono tante persone e popoli con le braccia pronte, il cuore che batte forte, gli occhi che sanno vedere e orecchie pronte all'ascolto. C'è vita oltre braccia conserte.