Destino al polso
I lampi in quel cielo rosso‐notturno erano così belli da farsi ammirare col naso in su. La pioggia non si sentiva nemmeno, il temporale era lontano. Eravamo in cerchio ad asciugarci attorno ad un falò; in spiaggia altri come noi, avevano deciso di fare il bagno di mezzanotte. L’acqua avvolgeva calda in nostri corpi, la pioggerellina era scenografica; formava concentrici cerchi e scivolava nel fondo del mare di un blu quasi annerito. Quel giorno sembrò non finire mai, o forse era solo un mio desiderio.
Due occhi grandissimi mi guardarono per un secondo.
Il primo secondo, di altri successivi a poche ore di distanza, interminabili secondi allineati, che avrei voluto fermare ad ogni vibrazione della lancetta sull’orologio.
Il ricordo è ancora vivo, il profumo, il mare, la voce, il sorriso e le labbra, ma i suoi occhi, quei secondi, cerco di dipingerli ma non ci riesco.
Ho comprato una tela, i pennelli, le tempere, ho piantato tutto sulla sabbia, mi sono accucciata a dipingere.
Ho chiuso gli occhi, il pennello intinto di verde e azzurro, la profondità. Or ora l’ho intinto di un rosso porpora acceso quasi abbagliante, un fuoco così perfetto sulla tela non l’avevo mai visto; avevo quasi paura.
La tela l’avevo acquistata da un pasticciere; cioccolato bianco purissimo, le tempere di zucchero caramellato colorato traspiravano dolcezza.
Sento scuotere la mia nuca, una o più volte, sento una voce, scandisce il mio nome, una piccola scossa, ho gli occhi aperti, il sole caldo sulla sabbia. E’ mattina, tutto è già successo, mi sono addormentata sulla spiaggia dopo la nottata passata tra il cielo e il mare. Ho un elastico per capelli al polso, non è mio.L’annuso e sento il profumo.
La tela che ho dipinto è lì nella mia testa, ma non basta per rivivere. Non ci sta nemmeno nella valigia, non posso portarla via, si scioglierebbe, continuo a sognare e a svegliarmi, tra reale e ricordi, tra i secondi allineati. Questa mattina sulla riva Carla mi ha trovata addormentata con accanto una tela e le tempere, un grande cuore dipinto su e un elastico al polso che non è mio.