Dialogo razionale

‐Che cos’è l’amore?‐
‐Non lo so‐
‐E perché no?‐
‐Ma che domanda è? Non lo so perché non lo so. Tu sai perché morirai…no! Io non so cos’è l’amore‐
‐Quindi vuoi dirmi che sai perché morirai?‐
‐Era un esempio‐
‐Ma se non conosci la riposta del perché esiste la morte allora non è un esempio, ma un modo per farmi restare zitto‐
‐Va bene, è solo che non so che cosa è l’amore né tantomeno il significato della morte. Però so che dovrò morire prima o poi‐
‐Ma avrai l’amore?‐
‐Che vuoi che ne sappia io! Non sono mica Dio né qualche strano oracolo o saggio dalla barba bianca! E poi l’amore non si può avere, ci si può innamorare però‐
‐Allora perché sai che morirai ma non sai se ti innamorerai? Vuoi dire che l’amore non si sa se esiste?‐
‐So che morirò perché alcuni miei amici, parenti e conoscenti, hanno fatto la stessa fine. Per quanto riguarda l’amore, so che esiste perché tutti quelli che conosco lo credono‐
‐Fammi capire, la morte esiste perché tutti quelli che conosci sono morti. Mentre l’amore esiste perché tutti quelli che conosci lo credono. Quindi morire e credere è la stessa cosa‐
‐In alcuni casi sì, ma non in questo. Credere fermamente in qualcosa può portare alla morte. Magari può capitare di volere morire per amore‐
‐Ma se non sai che cosa è l’amore, come fai a crederci? E se non puoi crederci come fai a morire per amore?‐
‐Non so che cosa è l’amore, ma ci credo. Non serve sapere tutto di una cosa per crederci. Dio, se esiste o non esiste, non lo so proprio, ma io credo di sì. Altre persone no. Comunque, credere non è un’anticipazione della morte, è solo uno stadio di convinzione che ognuno di noi ha e che distribuisce come vuole‐
‐Per credere a qualcosa, allora, bisogna che questa cosa possa esistere, come non‐
‐In un certo senso‐
‐Come gli alieni o le cure miracolose‐
‐Sì, però è un concetto diverso. Sia l’amore che la morte sono termini diversi da alieni o cure miracolose‐
‐Perché?‐
‐Vedi, gli alieni, vivono nella nostra fantasia e nell’immaginazione che nell’universo possa esistere una forma di mentalità e di società diversa dalla nostra, mentre le cure miracolose, sono solo la trasposizione onirica della nostra voglia di non avere più dolori‐
‐E l’amore e la morte sono diversi?‐
‐L’amore, anche se non sappiamo che cosa è, sappiamo che esiste, non solo perché ci si crede, ma perché succede. E’ un dato di fatto‐
‐Ma come fa a succedere?‐
‐Non lo so. Succede e basta. La morte invece è qualcosa che non sappiamo definire se non nel momento in cui tutto finisce‐
‐In poche parole, allora, l’amore è un concetto astratto a cui ci aggrappiamo, mentre la morte la conosciamo solo come istante‐
‐Non è che vogliamo aggrapparci a quel concetto, forse al nome sì, ma non al concetto. L’amore esiste perché regolarmente esiste, ma non ha una natura definibile. La morte invece, sì, sappiamo che è solo un istante. Oltre la fine non sappiamo cosa c’è‐
‐Se è la fine, allora non c’è niente. Se tu muori, io esisto ancora, quindi la morte non può essere la fine‐
‐Si fa per dire. Non puoi mica centellinare ogni mia parola però! In senso generale non è la fine, ma per l’individuo non esiste altro‐
‐Ma se mi hai appena detto che non conosciamo niente della morte, se non l’istante in cui appare. Come fai a dire che dopo non esiste altro. Potrebbe esistere qualcosa e quindi non è la fine, ma solo una piccola parte. Magari è quasi alla fine, ma non del tutto‐
‐Sì, potrebbe essere. Cominci a credere allora?‐
‐Se credere significa avere una propria idea, allora sì‐
‐Sì, come l’idea che esiste un Dio‐
‐Ma io non credo in un Dio, ma in un Essere. Il credere allora è semplicemente il concetto di va dove tira il vento‐
‐Beh, molti lo pensano probabilmente, anche inconsciamente, ma creder significa avere un qualcosa che hai solo tu‐
‐Quindi credere a Dio, non vuol dire credere. Lo pensano in molti e credere non deve essere individuale?‐
‐Credere in Dio veramente, vuol dire credere, ma crederci perché lo fanno gli altri…questo non è credere, è seguire‐
‐Non hai risposto alla mia domanda però‐
‐In che senso‐
‐Ti ho chiesto perché credere tutti veramente in Dio vuol dire credere. Credere vuol dire avere un proprio e unico pensiero. Me lo hai detto tu‐
‐Ma credere non vuol dire per forza creare dal nulla qualcosa nella propria mente. Ognuno crede in Dio a suo modo. Anche il tuo credere in un essere è come credere in Dio‐
‐Dio quindi è solo un nome, come amore e morte‐
‐Sono solo nomi dati a tre concetti diversi che però si possono legare l’un l’altro‐
‐Ma anche nell’amore ognuno ci crede in modo diverso?‐
‐Esatto‐
‐E la morte?‐
‐Abbiamo dimostrato anche solo noi due che crediamo alla morte in modi diversi‐
‐La faccenda di Dio o di Essere l’ho capita, ma quella dell’amore no. La morte, poi, ci devo pensare su‐
‐L’amore ha lo stesso principio di Dio in temi di credenza. Esiste e di conseguenza tu gli attribuisci il valore che vuoi. Ci credi a tuo modo‐
‐Io credo in un Essere superiore e tu in Dio, ma tu credi nell’amore e io non so neanche cosa sia. Non posso credere a qualcosa se non lo conosco. Hai detto che esiste quindi almeno lo dovrei aver incontrato in qualche modo‐
‐Evidentemente ancora non l’hai incontrato‐
‐Tu sì?‐
‐No‐
‐E allora? Siamo al punto di partenza‐
‐Io so che esiste perché gli altri me lo hanno trasmesso, ma io non l’ho provato in prima persona, perciò non so ancora cosa credere sull’amore. Mi sono fatto un’idea però‐
‐Quindi per ora credi a quello che gli altri credono finchè questo fantomatico amore non arrivi da te affinché tu possa crederci a tuo modo‐
‐Si chiama esperienza‐
‐Anche se vorrei chiederti che cosa è l’esperienza, mi limito a dirti che sono arrivato ad una conclusione. Uno: la morte è un istante e continua per un po’. Due: esiste un Essere superiore che ci ha creati. Tre: l’amore esiste perché me lo hai trasmesso e spero che mi arrivi presto. Mi ha incuriosito‐
‐Questo è lo spirito giusto‐
‐Adesso ti saluto. La prossima volta avrò altre domande da farti‐
‐Cioè?‐
‐Che cosa è l’esperienza e che cosa è lo spirito giusto‐