Dialogo tra un cane (Randagio) ed un gatto (Sveglio): senza luci ed ombre (cinesi) tra loro
‐ Personaggi: un cane ed un gatto; poi...una voce narrante (cioè: che narra, inizialmente intorno ai personaggi stessi, sul luogo della scena e sulla descrizione; a volte, pure, interviene intromettendosi nel dialogo; mentre lo fa, alla fine del dialogo stesso, soltanto per concludere vestendosi a guisa di pretuncolo...col tirar delle somme e suggerir la morale); infine, un Dubbioso o Malinconico (lo è molto meno del dubbio...), sempre fuori campo, quasi sempre si intromette nel dialogo dopo la Voce narrante (a differenza del dubbio, però, e della Voce narrante, non si pone domande: semplicemente, egli rompe le palle!) ed anche il Bardo, cioè, colui che dice (mette) la parola FINE.
‐ Luogo della scena (la prima scena: le altre, dopo la prima, sono in altro luogo) e descrizione, ad opera della voce narrante.
‐ Voce narrante: Da un bel po' il sole è tramontato (di tanto in tanto lo fa: magari per non incrociarsi colla luna...in tal caso sarebbe eclissi solare, di luna, di sole allunato o di luna che ha preso un abbaglio?!); in un vicoletto nascosto (non si sa se esso sia cieco, però) e poco frequentato (nonché abbastanza putrido) d'una strada della città grande (qualsiasi grande città della terra potrebbe andar bene!), ovvero frequentato da ratti e da cattivi odori; ricco di cattive soprese, pertanto. Colà, (casualmente) vanno ad incontrarsi (per fortuna non si scontrano, come spesso accade a soggetti della loro specie, quadrupedi: i quali, pur non avendo corna...quando lo fanno succedono "botte da orbi"!) un cane (Randagio...molto) ed un gatto (Sveglio, ma non troppo): lo fanno senza luci ed ombre (cinesi) ad intromettersi tra loro.
‐ Cane: Ciao! Cosa ci fai, quì, a quest'ora, in un posto di mer...come questo? Non mi sembra proprio sia adatto a uno come te...sei tutto pulito e profumato! Io sono Randagio, di nome eppure di fatto. Tu come ti chiami?
‐ Gatto: Beh, forse hai ragione tu! Son capitato quì, per caso, per il mio bisognino...un fatto di natura! Piacere di conoscerti: io sono Sveglio, di nome ma no di fatto perché dormo metà della giornata e nell'altra metà ozio e mangio ciocché passa il convento...pardon, mi da il padrone!
‐ Cane: Ah, d'accordo! Fortunato te, allora! Io mangio quando capita (Voce narrante: Il cane è davvero pelle ed ossa: più pelle che ossa, a dire il vero!), quel che trovo in discarica o tra i cassoni del pattume, come questa sera: a volte qualche osso, pure, da spolpare (Voce narrante: Chissà, il povero cane, riesce a trovare anche qualche ossa umana, tra un osso e l'altro...parrebbe cosa difficile assai, però, visto che quelle son già tutte belle e "spolpate", ancor prima che qualcuno le trovi!) o un po' di minestra, che mi lasciano in scodella persone del quartiere: è dura, sai, sbarcare il lunario senza ossi da spolpare...niente di nulla da mangiare! Ma un tempo, credimi, non era così...bistecca (Voce narrante: senza osso?!) due volte a settimana eppoi spaghetti con polpette, ogni giorno, ossobuco e trippa alla domenica. Una vera pacchia, per la mia bocca ed il mio ventre: lei non era mai sazia e l'altro non restava mai vuoto! Il padron mio l'era proprio un gran bel Signore: ne ha spolpato di gente...ossa, lui!
‐ Voce narrante: Chissà, se il gatto afferri il senso delle parole del cane? Onori, glorie e fortune non sempre spettano in vita a tutti ‐ e per sempre. Queste, dicono, che ognuno se le debba meritare: ma il cane, ahilui!, cosa mai avrebbe fatto di male (e, soprattutto, a chi?) per non meritarsele?
‐ Dubbioso o Malinconico: Ma si sa, gentilissimo pubblico, come gli stràli dell'avversa sorte non conoscano la bussola e si scaglino sovente in ogni direzione: a volte, però, colpendo in maniera alquanto stramba, irriguardosa e malevolmente...cinica.
‐ Gatto: E poi, su, dimmi Fido...pardon, Randagio, cosa ti è mai capitato?
‐ Cane: Beh, son caduto in disgrazia, il mio padrone è morto e...in quattro e quattro otto mi son ritrovato per strada, ramingo e a far la fame. Così io, un Randagio di nome, ahimé!, come ben tu vedi, lo sono diventato anche di fatto: è dura, sai, senza ossi da spolpare. Lo è davvero, credimi! M'é misero, l'é proprio una vita grama, la mia...un tempo ero come te, lustro tutto ed anche pulito; giravo al guinzaglio del padrone, ma almeno ero sempre con la pancia satolla e non dormivo sotto il cielo come faccio ora!
‐ Voce narrante: Cazzo, però!
‐ Dubbioso o Malinconico: Che sarà mai? Roba di poco conto, in fondo!
‐ Gatto: Ma dai, su, non far così! La ruota gira nella vita, sai? Hai trovato me, se vuoi posso aiutarti e farti un po' di compagnia, adesso: almeno non sarai più solo!
‐ Voce narrante: Sarà vero? Che strana combinazione! A volte, forse...capita!
I due si fermano un attimo dal parlare...qualcuno, dal balcone d'una casa che da sulla aperta strada, di fronte al vicolo in cui si sono incontrati, ha lanciato verso di loro qualcosa...è proprio un osso (così parrebbe essere, a prima vista). Il cane, allora, va verso l'osso, lo imbocca e poi torna nel vicolo dove lo attende il gatto. Riprende il dialogo.
‐ Cane: Toh! Hai visto? Ogni tanto qualcosa di buono piove anche dall'alto! Ma cosa mi dicevi?
‐ Voce narrante: Non è poi granché, quello che è piovuto...non è pioggia né grandine, neanche la manna; contento lui! Ma si, è sempre meglio che nulla, in fondo! Meglio della pioggia e della grandine, non occorre neanche l'ombrello per ripararsi quando piovon giù dal cielo i miraco...gli ossi!
Il Gatto riprende da dove aveva interrotto.
‐ Gatto: Ti aiuterò, eppoi, se ti va, qualche volta faremo una passeggiata insieme...Ti va di venirmi a trovare?
‐ Cane: Si! Certo che mi va! E' sempre meglio del contrario...che non lo faccia tu, io non sono mai nello stesso posto ed a lungo, tanto a lungo da poter essere trovato da qualcuno. Sono un randagio, non dimenticartelo! Dimmi, Sveglio: il tuo padrone vorrà tutto questo o farà problemi?
‐ Gatto: Ma no! Certo che no! Lui sarà contento e non farà nessun problema, vedrai! Il mio padrone è un buon cristiano (Voce narrante: Sarà vero? Ma è un buon cristiano solamente? Oppure è anche democratico?) ed anche democratico (Voce narrante: Beh, beh! Allora si che siamo a posto! Il suo padrone è un democratico cristiano!). Gatti e cani, cani o gatti per lui son tutti uguali. randagi, lustri o figli di puttan...di cagna, senza famiglia oppure senza nome che siano non fa differenza alcuna. Tratta tutti in egual modo: i cani son per lui come gatti e quegli altri come fossero cani. Mica roba da piange...ridere, cosa credi?
‐ Dubbioso o Malinconico: Mi sa che il gatto è proprio impazzito, no, no, è rinsavito eppoi...non mi pare neanche tanto coglione! Sembrerebbe aver proprio ragione, e dicasi sembrerebbe senza dubbio. Il suo padrone potrebbe essere davvero diverso da tutti gli altri padroni, che sono come gatti e cani, a volte; come quei gatti e quei cani cattivi che si azzannano tra loro per spolpare l'osso di qualcun altro. Questo padrone è un cristiano democratico dal cuore tenero; anzi, è un democratico cristiano borghese dal cuore tenero, evidentemente, e no un democratico cristiano borghese e basta! Parrebbe non essere neanche più di tanto...imborghesito: a differenza del gatto! Sarà forse la pancia piena, che fa questo effetto, a volte, sui cristiani...sui gatti!
‐ Cane: Va bene, allora! Mi hai convinto, ci sto! Ci vedremo qualche volta, a casa del tuo padrone.Ti verrò a trovare. Vivi da solo, con lui?
‐ Gatto: No! Non sono solo! Con me c'è un'altro gatto: è femmina, si chiama Dormiente. (Voce narrante: Cazzo! Mi sa che si cucca qualcos'altro, stavolta, il cane, oltre alle ossa del padro...gli ossi! Dubbioso o malinconico: Siamo messi male, diciamo che non siamo messi bene tra Randagi, gatti svegli o mezzi svegli e metà...dritti, e dormienti!). Viene dalla strada, prima viveva da randagio come te. Il mio padrone la trovò, sporca ed affamata, lontano da casa, una sera, quando rientrava dal lavoro (Voce narrante: Cazzo! E' un padrone che lavora! Dubbioso o Malinconico: Non ho parole! Meglio che resti muto, allora!). Le ha dato quel nome perché mangia dalla mattina alla sera e dorme (pure) quasi...nulla! (Voce narrante: siamo al paradosso, mi sa! I padroni sono cristiani e democratici, mentre i gatti si rimpinza...imborghesiscono! Dubbioso o Malinconico: Sono senza parole eppure non dovrei...dovrei averne di cose da dire! Dov'è l'inganno? Tra padroni e gatti mezzi...svegli non ci si capisce più nulla!). Te la farò conoscere, se vuoi! E' carina, magari, chissà?
‐ Cane: Certo! Certo! Non sarai mica geloso? Non voglio rompere le pal...uova nel paniere a nessuno, io. Sarò pure Randagio ma il tatto e l'olfatto non li ho ancora perduti!
‐ Gatto: Non preoccuparti per me, non sono affatto geloso. Lei è carina, dolce e simpatica ma a me piacciono i gatti coi baffi e col pisello. Puoi star tranquillo, Dormiente ama moltissimo i cani ed andrete d'accordo, vedrai!
‐ Voce narrante: Madonna di una puttana santa! Qua le cose si complica...la matassa forse si sta dipanando?!
‐ Dubbioso o Malinconico: Sarà perché sono Dubbioso...mi nutro di dubbi ed a volte non capisco neanche me stesso. Questa volta ho dei forti dolo...dubbi, non solo su me stesso. Mi domando quando farà giorno, su questa vicenda...sarà ora di andare a dormire!
Scambiate queste parole il cane ed il gatto lasciano il vicolo e si spostano in strada, su un marciapiede vicino. Dopo riprendono a parlare.
‐ Cane: Sai, caro gatto, a me non fa specie di quello che ti piace; può piacerti ciocché ti pare, carote, zucchine, banane ed anche piselli senza baccello...verrò proprio a trovarvi; anzi, mi sa che lo farò molto spesso, l'idea di incontrare la tua amica gattina assai mi alletta...eppoi, farlo a pancia sazia è tutto un luccicar di stelle!
‐ Voce narrante: Si! Si! Come no! Evidentemente il cane si riferisce alle stelle che luccicano nello stomaco, quando si è innamo...satolli: proprio come le farfalle, lustre eppure tutte luccicanti nello stomaco!
‐ Dubbioso o Malinconico: Insieme alle stelle, chissà, profumeranno anche le stalle piene di mer...se son farfalle fioriranno, come disse il saggio una volta?!
‐ Gatto: Ho piacere a sentirti dire quel che hai detto. Conta, in fondo, solo fare quanto ci piace e no quel che vogliono gli altri si faccia! Ti aspetto quanto prima, caro cane. Ora devo proprio andare, ti saluto.
‐ Cane: Ciao! Stammi bene pure tu!
I due, dopo essersi amichevolmente accomiatati, prendono direzioni opposte. Il cane, con calma quasi pia...ossessiva si avvia verso l'opposto marciapiede, il gatto invece va via a passo più solerte: ha degli orari da rispettare, lui...cena e riposo, in fin dei conti, non possono attendere più di tanto! Il cane, poi, giunge in prossimità d'una grossa scatola vuota e si ferma davanti ad essa. Infine la raccoglie colla bocca e la porta via con sé. Si ferma, dopo essere arrivato a destino...destinazione e ci si infila dentro per dormire.
‐ Voce narrante: Quando si è a pancia piena ci si innamora davvero d'ogni cosa, a digiuno invece è la fame che parla al posto tuo e...a quello dello stomaco, delle orecchie, del naso, della gola e degli occhi pure. La fame è nera, ma non è mai sorda, né muta, né cieca: ci sente, favella e ci vede pure benissimo! La felicità...fame non guarda in faccia proprio a nessuno: è cristiana, democratica e borghese, lei, proprio come i padroni tutti!
‐ Dubbioso o Malinconico: Ma quando si è visto o si è sentito dire da qualcuno (che cogli stessi suoi occhi lo abbia visto) che le farfalle fioriscono? Casomai, muoiono dopo essere sfiori...aver brevemente vissuto, quel poco tempo che gli è concesso di vivere in natura; il tempo necessario a non far cose inutili e a non sprecar di tempo, che nella clessidra la sabbia è ben poca assai e molto presto si consu...passa dall'altra parte. Allora, lei lo usa per mettere al mondo altre farfalle, magari sotto le stelle. Nascita, vita, morte, senza miracoli e senza domande da farsi né risposte da poter dare. Mi domando, però, ora, se la farfalla procrei a pancia piena?!
‐ Bardo: La Voce narrante ed il Dubbioso, quei due assieme son peggio dei cani e dei gatti divisi tra loro. Meglio che taccian per sempre, meglio è posar sulla tomba la pietra...anzi, la pietra tombale e proferir la parola FINE!
= Autocommento = (al Dialogo)
L'autore, quà, si è ispirato (miserevolmente ma anche con ragione, a tratti) al teatro dell'assurdo (su tutti il sommo nonché pure magno Tommaso, in arte Beckett), ma anche a certi giovani "arrabbiati" britannici del dopoguerra; infine, ad alcuni autori tedeschi (quelli del "Gruppo 47") e al pazzoide più pazzo di tutti, ossia quel Rainer Werner Fassbinder che sapeva usare il coltello come pochi. Era un romantico nichilista, infatti, lui, anzi, era un nichilista romantico: tagliava, si, ma lo faceva con garbo. Magari, chissà, a qualche compagnia di questo mondo ‐ e di questa epoca ‐ verrà lo sghiribizzo di rappresentare quanto scritto ed al gentile pubblico la pericolosa idea di stare attentamente ad ascoltare. Ad maiora.
Taranto, 27 ottobre 2020.