Domenica pomeriggio
Certe volte è domenica pomeriggio. E' così raro! Il sole va e viene, la strada è silenziosa, le serrande dei negozi abbassate, nessuno lungo i marciapiedi. Domenica pomeriggio, la consapevolezza di un giorno di festa. Oggi è la giornata dedicata a tutti i poveri del mondo. Per loro un giorno di festa ci sarà mai? Girello, sedia a rotelle, piano, mi raccomando, ho accompagnato a tavola Paolo. L'ho imboccato ridendo un po' fra me perché ho acquisito quella particolare smorfia delle labbra di chi imbocca. Perché ridi? Dice lui. Perché ho un nuovo tic, rispondo io. E allora sorride anche lui. Mentre gli do da mangiare penso a quanto siamo fortunati ad avere cibo in abbondanza, soltanto da scegliere. E' domenica pomeriggio e adesso lui riposa e io sono qui a scrivere cose senza importanza ma è così piacevole sentire di avere questa energia, questa voglia di pensare anche agli altri e non solo a me. Forse perché da quando siamo rientrati dall'ospedale, quella appena trascorsa è stata la prima notte in cui ho dormito. E così mi sento forte, così forte da poter soffrire per i poveri, quelli che non hanno cibo, casa, salute. Domenica pomeriggio. Vado a dare un'occhiata a Paolo. E' tranquillo, sereno. Posso sedermi un po' sul divano a chiacchierare col mio sole che gioca a nascondino con le nuvole, sperando di non addormentarmi.