“DOMINIQUE” ©
Il treno arrivò in ritardo. Una lunga fila di passeggeri ci salì. E la vide. Tra mille persone spiccò. Aveva l’aria di chi, non aveva riposato bene. Il cappotto di cachemire slacciato, lasciava intravedere l’abito, d’un rosso rubino, molto aderente. I capelli cortissimi, mettevano in evidenza il viso, dalla forma regolare. Un grosso anello luccicante, sull’anulare destro, lasciava intendere l’amore per la ricchezza. Lo guardò … lui sorrise, in segno di saluto. Lo scompartimento era pieno e lei rimase in piedi, accanto al finestrino. Gentilmente lui, la invitò a sedersi al suo posto. Lei sorrise e, ringraziando, declinò l’invito. Decisero invece, di andare al vagone ristorante per rifocillarsi. Si stupì nel sentirla parlare. La sua mente era aperta, dolce. Il pensiero pulito e semplice. Ancora più splendida ora, solare. Con quella piccola inflessione francese ... Dominique, era il suo nome.