Dov'è finito il gatto? (Dedicato a Tomas)
Era entrato nella mia Vita in un modo strano.
Vagava da un paio di giorni in una stradina vicino casa, ci annusavamo regolarmente due, tre volte al giorno, esso riconosceva il mio passo frettoloso, difficile da sostenere da chi poco allenato alla camminata quotidiana…io lo osservavo con il suo pelo rossiccio e il suo miagolio vivace…
Era destino l’ incontrarsi,il riconoscersi come due esseri già conosciutisi in un altro Mondo.
Fu così che un giorno me lo trovai dietro, mi seguiva fidandosi, ero diventata per lui familiare, lo attraevano la mia lunga frangetta scomposta, il cappellino immancabile e le mie strane facce…
Ne nacque una storia d’ affetto e di ascolto, esso annuiva alle mie elucubrazioni mentali ed io comprendevo perfettamente i suoi silenzi..
Non pensai mai a dargli un nome proprio, pensai, spesso, invece sotto quale segno zodiacale fosse venuto al Mondo, per me era indubbiamente un cancro, le sue lunghe fughe mentali, i suoi malcelati tormenti interiori lo facevano appartenere a quel segno d’ acqua.
Trascorse con me varie stagioni, giorni in cui , come in tutte le relazioni eravamo più legati, giorni in cui ci evitavamo con eleganza.
Fu un giorno di maggio, tiepido, luminoso, con una luce strana da oriente, quello in cui rientrando non lo trovai.
Lo cercai dappertutto, in tutti i suoi posti preferiti, perfino dentro la bacinella dismessa del bucato..ma niente.
Era sparito, così come era apparso alcune stagioni prima.
Lo cerco ancora nelle fredde notti invernali o nelle afose giornate estive, spero sempre che girato l’ angolo sia lì ad attendermi con il suo miao indimenticabile ed unico.