Dove Vanno A Finire I Palloncini
‘L’amore è un uccello ribelle che non ha mai conosciuto legge.’ Può essere un’affermazione di un pessimista o di un individuo tradito. La storia del pensiero e dell’arte è piena di concezioni sbagliate, forse anche quella sopra citata nella Carmen di Bizet. Molto è cambiato di recente nei costumi degli uomini (e delle donne) di tutto il mondo, in particolare degli occidentali accusati dagli islamici di immoralità ma i cotali sono come quelli che non vedono una trave...Le menti più ‘eccelse’ sono indulgenti nei confronti della natura e dei comportamenti dei propri simili ‘diversi’ che sono una minoranza chiassosa, turbolenta ed appariscente come accaduto al gay pride di Messina il 6 giugno. Tra questi c’era Geena un transgender venticinquenne di lontana origine italiana fuggita dalla natia Rio de Janeiro dopo la morte in un maledetto incidente stradale dei suoi genitori, per sua fortuna piuttosto benestanti. Fra l’altro non è affatto vero che i trans in Brasile abbiano vita facile e così quale nazione scegliere meglio dell’Italia che gli era stata descritta favorevolmente da alcuni amici messinesi. Nella Città dello Stretto Geena aveva acquistato un appartamento al quinto piano in un caseggiato sulla circonvallazione. Lo scenario era magnifico e soprattutto l’abitazione era un Eden oltre che per il panorama anche per la quiete. Naturalmente la sua venuta non era passata inosservata, i maschietti del palazzo avevano aguzzato la vista tenuti a bada dalle legittime consorti con sguardi penetranti e significativi e così Geena poteva star tranquilla. Come impiegare i suoi soldi ed il tempo a disposizione con un lavoro piacevole? Un classico: apertura di un night al posto di un vecchio cinema in disuso il ‘Peloro’. Una ditta specializzata aveva lavorato un mese per rendere moderno ed elegante il vecchio stabile, l’architetto ingaggiato da Geena aveva dimostrato buon gusto sia per lo stile che per la disposizione delle luci molto importanti per rendere l’atmosfera ovattata ed intima. Inaugurazione in pompa magna con annunzio sui giornali e sulle TV locali. Alle ventidue ancora poca gente, in prevalenza di sesso maschile, pian piano il locale si riempì sin quando allo scoccare della mezzanotte: “Signori sono Geena brasiliana, ho avuto il piacere di essere venuta ad abitare nella vostra meravigliosa città, spero di vedervi in gran numero, potete chiedere all’orchestra musica di vostro gradimento, anche il bar è ben fornito, buon divertimento.” Affascinati dall’aspetto piuttosto provocante della brasiliana, i maschietti facevano a gara ad invitarla a ballare, quel che affascinava di più i ‘peloritani’ erano il seno ed il popò che Geena muoveva in modo provocante. Alle cinque di mattina: “Signori grazie per la vostra presenza, spero vi siate divertiti, la prossima volta portate anche le vostre signore.” Era un modo di far capire ai messinesi che erano stati dei provinciali a venire la maggior parte da soli senza le legittime o illegittime compagne. Naturalmente la presenza di Geena non era passata inosservata nello stabile dove abitava, una sola signora aveva creduto opportuno far amicizia con la brasiliana, si trattava di Diletta che una mattina alle undici bussò alla porta di Geena: “Sono l’inquilina che abita al piano sottostante il suo, vedo che è ancora quasi addormentata, le chiedo scusa…” “Non si preoccupi, venga, la sua presenza sarà sempre gradita.” Diletta non aveva nulla in comune con Geena: era bionda, longilinea, magra, dal viso deliziosamente infantile, gambe da modella, sorridente, insomma piacevole. Insieme sorbirono il caffè e Diletta in vena di confidenze raccontò la sua storia: suo marito aveva ritenuto di rinverdire la sua non più verde età andandosene a vivere con una ragazza più giovane di vent’anni, lei casalinga viveva con quello che le passava il marito, l’unica figlia Maddalena, sedicenne, frequentava il terzo liceo scientifico, la sua vita era piatta…In vena di confidenze anche Geena fece partecipe Diletta delle sue vicissitudine culminate, per suo fortuna nell’arrivo a Messina e l’apertura del night che le procurava un bel po’ di denaro. Le due signore si rividero il giorno dopo, Diletta era particolarmente giù di morale e ad un certo punto abbracciò Geena a cui spuntò una ‘ciolla’ di notevoli dimensioni che lasciò interdetta Diletta che ben presto si riprese: “Mia cara custodirò il tuo segreto, sinceramente da quando mio marito se n’è andato provo per gli uomini un senso di repulsione, se me lo permetti prenderò in mano il tuo coso.” Dalla mano Diletta passò in bocca e poi dentro il ‘fiorellino’da tempo a riposo, un vero rapporto sessuale completo. Il legame fra le due non passò inosservato a Maddalena figlia di Diletta che, da sedicenne, non riuscì però a capire di preciso di cosa si trattasse anche perché aveva i suoi problemi. Le sue colleghe si vantavano di aver rapporti sessuali completi con i loro boy friend, lei ancora vergine si sentiva sminuita e pensò bene di perdere la verginità con un compagno di scuola tale Roberto ma ovviamente aveva paura di restare incinta qualora il ragazzo fosse stato maldestro. Il problema era di procurarsi dei condom, Roberto era troppo timido per andare in farmacia, idea: chiederli al dottor Riccardo farmacista che abitava al pian terreno. Una mattina aspettò il cotale all’ingresso e: “Dottore debbo chiederle un favore ma vorrei parlarle in macchina.” “Ho capito hai problemi ginecologici, le mestruazioni sono troppo abbondanti oppure…” “Dottore è fuori strada, mi occorrono dei preservativi…” Roberto rimase inebetito, non si aspettava quella richiesta. “A che ti servono?” Domanda oziosa cui Maddalena: “Ci faccio dei palloncini, ricorda la canzone: ‘Dove andranno a finire i palloncini quando sfuggono di mano ai bambini…’” “Non ti domando più nulla, vieni a casa mia oggi pomeriggio, mia moglie Olga, è pure lei farmacista, ci diamo il cambio al negozio.” Alle sedici Maddalena bussò alla porta di Riccardo che sembrava trasformato; elegante in giacca da camera, sbarbato, anche profumato fece entrare in casa Maddalena con un inchino. “Qui ci sono i condom, sono venti non penso che te ne servano di più, con chi li vuoi usare?” “Voglio finalmente perdere la verginità che mi impedisce di divertirmi col sesso come le mie amiche, c’è un compagno di scuola che però mi sembra un po’ imbranato, mi ci vorrebbe qualcuno più esperto, che ne dice lei dottore di…” Forse era quello che si aspettava Riccardo il quale: “Se sei d’accordo sarò io il tuo Pigmalione. E così fu, Maddalena si spogliò e mise in mostra un meraviglioso corpo di adolescente che lasciò senza respiro Riccardo che: “Andiamo in bagno, ti laverò il fiorellino…” Sul letto la ragazza si mise a ridere osservando la faccia stralunata del farmacista che si impossessò del fiore vergine di Maddalena portandola all’orgasmo una prima volta con un cunnilingus, la ragazza apprezzò e volle provarne un secondo sin quando Riccardo, munito di condom cominciò una lenta penetrazione che la ragazza sopportò stoicamente, era diventata una donna! Il farmacista aveva previdentemente portato con sé degli assorbenti che fece indossare alla baby la quale, dopo circa un’ora rientrò in casa come se nulla di particolare fosse successo. Per Riccardo non era stato un episodio quell’incontro sessuale con Maddalena, non vedeva l’ora di rincontrarla. Un giorno l’aspettò mentre usciva dall’ascensore: “Che ne dici di venire a casa mia, ho un regalo per te.” Maddalena seguì il dottore, seduti sul divano: “Questo è un anello di oro bianco e brillanti, è il mio modo per confermare nei tuoi confronti simpatia ed affetto, ti prego di accettarlo.” Maddalena baciò in bocca, a lungo, Riccardo, capì il valore intrinseco del dono ma comprese anche che forse era nato nel farmacista un amore profondo che poteva portare a conseguenze inimmaginabili. Sembrava lei la più matura del due: “Mi sei tanto caro ma puoi comprendere che il nostro legame non ha sbocco, non tanto per la differenza di età quanto perché sei sposato, non sto ad elencarti le probabili conseguenze, qualora tu lo ritenga opportuno potremmo vederci di tanto in tanto…” Riccardo accettò il patto, ogni volta regalava a Maddalena un gioiello in oro piuttosto costoso. Ovviamente della cosa si accorse Maddalena che domandò spiegazioni alla figlia. “Ho un fidanzato benestante piuttosto dimmi tu da dove ti provengono il soldi dato che papà non mi risulta sia tanto ricco e generoso da poterti permettere un alto tenore di vita come il tuo.” “Ho capito, teniamoci per noi i nostri segreti ma da madre ti consiglio la prudenza, oggigiorno se ne sentono di tutti i colori.” Passati cinque anni Maddalena annunziò alla madre ed a Riccardo un suo prossimo matrimonio con Roberto, un matrimonio di convenienza dato che la baby non era affatto innamorata del giovane che aveva il solo pregio di essere figlio di persone molto facoltose ed in vista nella società. Testimoni della sposa un Riccardo non molto felice e Geena in compagnia di Diletta che aveva apprezzato le delizie del’amore particolare di un trans. Non si sa come sia finita la storia, forse il tran tran giornaliero aveva spento l’amore oppure erano vissuti tutti felici e contenti compreso Roberto che si contentava quello che ‘passava il convento!’