Due storielle (strane) di animali (nel giardino dell'eden zuccherato e dintorni) e un proverbio a modo mio

                               =La scimmia parlante=

Una scimmia parlante dagli occhi verdi si perse in un bosco di querce secolari sul far della sera: recava con sé pensieri di carta e vecchi tarli di creta...La trovò e la prese insieme a lui un vecchio dottor "stranamore", venuto da lontano, colla barba colorata di rosso e di nero; egli la rinsavì [quella scimmia] a furia di calci nel culo e inculcandoli dottrine di buonumore. Il 25 dicembre di un anno fasullo, non riportato su nessun calendario (neanche quello cinese), la riportò allo zoo comunale, tutta in ghingheri e con la cravatta della festa...L'han rimessa in gabbia, da allora, quella scimmia parlante: adesso non parla né più tarli ha per la testa ‐ strani e duri, alla creta ‐. (Ma) quella scimmia, però, è davvero felice?

                                               =I tre galli=

Siberiade é il luogo più freddo e più eremitico della terra: colà vivevano tre galli, giunti da un paese caldo; l'uno di loro era bianco, l'altro verde, il terzo tutto rosso e giallo. I bambini del posto, per addomesticarli, presero a darli latte di capra e miele ed i galli, così, per un po' si fecero mansueti e diventaron più "domestici"; ma poi, il 1°maggio di un certo anno tuttò di botto cambiò, anzi, successe il patatrac: li trovaron morti stecchiti [quei galli] in un pollaio poco fuori l'abitato, insieme a due vecchie galline ‐ con cui, forse stavano tentando di accoppiarsi ‐ e tre uova mezze dischiuse. Alla cena, pardon, alla messa funebre lo sciamano di Siberiade ‐ durante l'omelia ‐ sentenziò: ‐ Ahi! Ahi! Ahi! Gente, sapete che non si addomesticano i colori?".

Serie ‐ Proverbi a modo mio (la sega, la gallina e la mente integra)
"Meglio una sega oggi che una gallina domani" (chissà?!).

                                                 =Morale=
In poche parole: si prenda ciocché si può prendere, ma lo si deve fare oggi perché "di doman non v'é certezza" (ammonisce il poeta toscano) alcuna, e soprattutto, ci si masturbi pure per benino (e quanto si vuole) il pene, il clitoride oppure l'ano (e quant'altro si desidera) senza, però, mai masturbarsi il pensiero (ovvero: la mente!): quello (quella) deve sempre restare (o per lo meno dovrebbe!) sempre puro (pura) e libero (libera)...finché messer (lo) intelletto non ci abbandoni!

Taranto, 11 maggio 2018.