E con le tue gambe

E. E. E... venne e no no, sereni. Non è un racconto vietato ai minori che volevo dire e venne il giorno in cui la terra: stanca, mogia e con la pazienza già esaurita da diversi secoli e. E venne appunto il giorno in cui la terra, ripetiamo furibonda oltre ogni rispetto, ruppe gli indugi e salì l'Olimpo e fece irruzione nella grande sala in cui gli dei, al solito, stavano stravaccati. E fece irruzione urlando ‹basta! se. Se permettete non se ne può più. Basta. Basta. Basta. Basta con questa caduca realtà periodico qualche essere, da voi creato ed indi di vostra responsabilità, vi sfugge di mano e si prende libertà scriteriate e consuma tutto e rompe ogni equilibrio, causando enormi danni alle vite ed al mio stesso sistema esistenziale. Basta! A che gioco giocate? Io. Io capisco sono un organo del vostro immenso essere universo e capisco anche gli organi, di qualsiasi corpo, di tanto in tanto si ammalano. Che vengono invasi da virus e batteri microscopici rispetto a loro o. O in quanto sono oramai vecchi e deboli, però nel caso tocca a voi di rimediare. Tocca a voi di intervenire e. Ed insomma, perdonatemi, ma io sono stanca di sperare e basta e vorrei fatti. Che in codesta fase per dire sono piena zeppa zeppa di scimmie. Scimmie, scimmie, scimmie, dappertutto. Miliardi e miliardi di scimmie. Di grandi, di piccole, di grigie e di nere e di colorate e che camminano a due o quattro zampe. E che riproducono in quantità mostruose e gli alberi quasi tutti mangiati e la frutta, i semi e le erbe, divorati e perfino i carnivori stanno estinguendo sterminati e. Ed a momenti, queste bestie insaziabili che tra l'altro ovviamente anche bevono ed addio laghi e fiumi: prima di passare al cannibalismo; sfiniscono anche me e. Ed il vostro immenso essere universo rimarrà senza un organo o con uno da sostituire. E. E tutta questa serietà solenne, quasi incredibilmente, fece sì gli olimpici si turbarono ed un minimo smarriti, allora si consultarono preoccupati ed alla fine decisero di intervenire e «sì ma come?» chiese subito Venere e «già vero, come?» incalzò Bacco e «ma come come?» rispose loro l'unica in grado e cioè Pallade Atena. «Facendo capitare a loro scimmie e fra coppa e collo, un'evoluzione». «E. E che roba è un'evoluzione?» tuonò di per cui Giove. «Una roba che prima incominciano a perdere la coda e dopo a camminare erette, ad inventare la ruota, a realizzare armi bianche e da fuoco, ad usare gas e petrolio, a diffondere diossina e radiazioni e. Ed infine a creare velenosi farmaci bipolari per guarire dalle malattie che il progresso renderà perfide e debilitanti e mortali» rimpallò Pallade Atena «e sì ci vorrà del tempo per così vincerle» continuò «però tu terra puoi stare tranquilla. Ti abbiamo progettata e realizzata, forte e con tanti strati di dura pelle a proteggerti il cuore ed i centri vitali e lo smog o i rifiuti tossici o le materie chimiche o i campi elettromagnetici o le spaccature di atomi, non possono uccidere te direttamente e. E rilassati dunque. Che ancora sì comunque, avevi ragione. Ci mettiamo sempre troppo ad intervenire, però quando poi lo facciamo non abbiamo mai sbagliato un colpo e. E la miglior prova di questo è che sei potuta, nonostante dal lontano inizio sopra di te sono passati tanto tempo e tanti esseri, sei potuta, con le tue gambe, arrivare fin quassù».