Elena & Dick Primo Capitolo
Estate del millenovecento ottantasei, a Sanremo il caldo torrido era mitigato dal vento proveniente dalla Val Roya che separa Ventimiglia dal resto della Liguria.
I turisti avevano invaso la bella cittadina ligure ed ora erano sparpagliati dappertutto.
La passeggiata Imperatrice era affollatissima di belle signore eleganti e di giovanotti a caccia di compagnia .
Passavano davanti alla statua della Primavera che a braccia spalancate sembrava voler abbracciare tutti in un fresco benvenuto.
Anche Elena che, camminava indolente , soffrendo il caldo, passò davanti alla statua
Si appoggiò al parapetto di pietra mentre sotto passava il treno che , raggiunta Ventimiglia , avrebbe raggiunto Torino via Cuneo, in serata .
Un Viaggio lentissimo, pareva non finire mai , Elena pensò che per fortuna lei, il viaggio lo faceva sempre in macchina.
Oltre la ferrovia ,i ristoranti, pizzerie, e le ristrettissime spiagge che tutti gli anni a primavera dovevano essere ricolmate di sabbia .
Si stavano costruendo i primi frangiflutti , ma ci sarebbero voluti ancora cinque o sei anni per completare i lavori .
Sulla spiaggia del Lido Imperatrice, individuò suo marito e i suoi figli stesi al sole .
Le ragazze Gina e Tania , intimidite dalla presenza del padre , giocavano un tranquillo gioco di carte, mentre Alan ,fotocopia del padre , stava sdraiato rigido sotto l'ombrellone.
Eugenio si stava accingendo ad entrare in acqua . ''Anche in costume da bagno sembra sempre in giacca e cravatta '' pensò divertita Elena .
A lei non piaceva il mare ; lei era una capra di montagna .
Tuttavia si era ritrovata con una casa a Sanremo ( città che detestava ) , e doveva ,suo malgrado andarci ogni qualvolta ad Eugenio fosse venuto desiderio di fare week end al mare, non aveva vie di scampo .
Era stato inutile fargli notare che la casa era in un brutto posto, che lei avrebbe preferito Limone Piemonte o Champoluc in Valle D'Aosta,non c'era stato verso .
Lui voleva la casa al mare , e la casa al mare era stata comprata.
Non era facile vivere con un uomo come Eugenio, uno senza un minimo di senso dell'umorismo e ironia zero, per lui uno che ride non è una persona seria, Lei ,
al contrario era un tipo solare e sorridente ,aveva sempre una parola gentile con tutti
e una delle figlie, la più piccola Tania, era uguale a lei sempre allegra e amichevole ; al contrario di Gina che aveva preso in parti uguali da tutti e due i genitori e non sapeva mai nemmeno lei cosa fare.
Assorta nei suoi pensieri sollevò lo sguardo oltre la spiaggia ,sul mare gremito di imbarcazioni che si lasciavano trasportare pigramente dal vento.
Erano quasi tutte barche a doppio sistema : motore e vela combinati .
I velisti passavano giornate magnifiche e la sera si ritrovavano nei locali di Porto Sole , il porto nuovo di Sanremo , per cene pantagrueliche a base di pesce fresco .
Tra tutte quelle vele c'erano anche motoscafi ,grandi e piccoli e barche a remi o a motore di pescatori , senza speranza, perché in tutto quel traffico non si pescava un pesce nemmeno a pagarlo, ma il divertimento , vuoi mettere il divertimento !
Un piccolo motoscafo verde ,attirò la sua attenzione perché era impossibile non notarlo .
Intanto era piccolo, poi era verde, ed infine aveva a bordo due persone che non potevano essere più diverse, uno ,un ragazzo molto giovane , aveva i capelli di un biondo talmente chiaro da parere bianchi .
Era di sicuro un nordico o un russo.
Mentre l'altro ,che anche da lontano si faceva notare ,era alto, muscoloso e nero .
A quei tempi non c'erano molte persone di colore in giro . Elena notò tutte queste cose con un colpo d'occhio degno di Ercule Poirot. Vide il motoscafo proseguire lungo il molo fino all'imboccatura dei due porti e sparire alla sua vista .
Ritornò verso il centro lungo la trafficatissima via Mateotti , e alla sua sinistra passò davanti alla chiesa Russa con le cupole di maiolica lucenti al sole e che di notte splendevano di mille colori , dopo pochi metri il Casinò ,bianco e splendido ,dove di notte e di giorno molti lasciavano fortune e capitali. Ancora poche decine di metri e sulla destra il teatro Ariston ,talmente famoso che tutto il mondo conosce.
Elena tirò dritto senza degnare di uno sguardo né il Casinò e tantomeno l'Ariston.
Via Matteotti è la vetrina elegante di Sanremo ,dove ci sono i negozi di tutti i più famosi stilisti , ma a lei non interessavano .
Passò oltre e arrivò in piazza Colombo dove trovò la sua panetteria preferita ,comprò il pane e altre cosette buone e si avviò verso casa ..........................................................
Il piccolo motoscafo verde entrò nel porto vecchio e si insinuò fra tutte le barche e barchette ormeggiate ,finchè trovò il suo spazio libero .
Il biondo saltò sul molo e prese la corda che l'altro gli porgeva :‐ Legalo bene ,non vorrei trovarne due ‐
:‐I miei nodi sono solidi ,mi hai insegnato tu a farli‐ I due risero.
Il biondo ,che si chiamava Christian, era norvegese ,cresciuto in Italia ; mentre l'altro , il bellissimo nero era capitano nell'esercito statunitense e si chiamava Dick Northam.
Lavoravano insieme , e facevano parte di una squadra speciale antidroga . Chris aveva diciannove anni , ma ne dimostrava sedici, riusciva a fare amicizia con i ragazzi delle scuole e una volta trovato lo spacciatore interveniva Dick con i Carabinieri.
:‐Adesso dobbiamo separarci ‐ disse Dick ‐ devi fare un giro a Torino ,nella scuola che frequenta mia sorella . Voglio sapere che gente frequenta e se si tiene fuori dai guai‐
:‐ Hawa è una brava ragazza ‐ rispose Chris‐ piuttosto quelle nuove amiche che frequenta .... mi occuperò di saperne di più‐
:‐ Bene , Adesso che fai prendi il treno ? :‐
.‐ No ,farò l'autostop fino a Torino .
:‐ Sei completamente fuori di testa , ma fai come vuoi. Hai bisogno di soldi ?
:‐ Se sganci una cifra non dico di no
Dick tirò fuori dalla tasca dei jeans un po' di banconote ,che il ragazzo prese allegramente :‐ Grazie capo ci vediamo a Torino
si salutarono e Chris si incamminò verso la stazione ferroviaria e di li sarebbe salito verso la strada per Ventimiglia . Dick si diresse verso la Capitaneria di Porto per parlare col comandante in capo .
Di li a qualche giorno sarebbe partito per Torino . Aveva una strana sensazione , di aspettativa come se fosse passato vicino a qualcosa di nuovo e misterioso.
Continua...