Elena e Dick Settimo Capitolo
Dick, teneva gli occhi fissi sul ragazzo che correva a perdifiato verso la strada :‐ Sembra una cavalletta. Vedrai che quando torni in albergo le tue quotazioni saranno alle stelle.
:‐ Speriamo, mi guardavano già male. Devi assolutamente darmi delle spiegazioni. Mi trovo qui, invischiata in una storia che non capisco e che non ho idea di cosa sia. Il ministro e il maresciallo hanno parlato di traffico d'armi. Ma io che ne posso ?. Ho lasciato a casa le mie figlie da sole, ed è la prima volta, per un'avventura che non capisco.‐
Lui le prese timidamente una mano :‐ Devi solo fare la parte della turista sfaccendata e libera disposta ad accettare l'approccio di una persona importante. Stiamo facendo leva sul punto debole del capo banda‐ Come sai, è un uomo ricchissimo, e si crede irresistibile per cui non può esserci donna che lo rifiuta. Ed è quello che dovrai fare tu. Conquistarlo, fargli perdere la testa e dirgli di no.
:‐ Ti rendi conto che è una farsa, delle peggiori. Mi sembra il teatrino di Arlecchino e Pulcinella.‐
:‐ Fidati, ti hanno già messo gli occhi addosso. Entro domani ci sarà chi ti avvicinerà per fartelo conoscere.‐ Cavò di tasca una foto a colori sette per dieci che mostrava un uomo magro in jeans, cinturone di cuoio con fibbia texana e camicia bianca aperta sul petto, :‐ Ecco la tua ''vittima''‐
Elena prese la foto in mano :‐ Oh cavolo! ‐ esclamò‐ ma questo lo conosco . Eccome se lo conosco . Ne ha fatta di strada, da bulletto scolastico a capobranco di delinquenti !.‐
:‐ Non sapevo... non era previsto che tu lo avessi già conosciuto. Raccontami tutto.‐
:‐ Sediamoci qui, fa ancora abbastanza caldo e la salita è faticosa. Devi sapere che la mia scuola elementare era piccolissima e a volte in una sola aula ci stavano tre classi in tutto diciassette bambini . Le insegnanti erano solo due e si dividevano i compiti. Uno di loro, piccoletto spigoloso, di famiglia benestante, era il bullo della scuola e tutti ne avevano paura.Faceva dispetti, tirava pugni e calci sia ai maschi che alle femmine. Tirava i capelli e legava fra loro le treccine delle bambine. Con me non si comportava molto male, solo alcune volte mi faceva degli scherzi che in confronto agli altri potevano essere carezze. Con altre bambine era velenoso e davvero cattivo. Un giorno combinò una marachella un po più grave del solito, e io lo vidi. La maestra andò su tutte le furie, direi in escandescenze. Fu istituito un vero e proprio interrogatorio per trovare il colpevole e le due insegnanti nelle vesti di miss Marple e Poirot, cominciarono ad interrogarci uno alla volta . Le trovavo stupide perché avevano il colpevole e la risposta davanti agli occhi, tuttavia insistevano perché fossimo noi compagni a fare la spia. Non potevo farci nulla, mi scappava da ridere. La bocca era chiusa ma gli occhi non potevo chiuderli. Lui forse capì quel che pensavo e per un momento lo vidi spaventato. Quando fu il mio turno entrai nella stanza dell'interrogatorio e alla domanda dell'insegnante risposi che non ne sapevo nulla . Se in due non vedevano oltre il loro naso non era certo colpa mia , e non era nemmeno una bugia, perlomeno non del tutto. Da quel giorno non mi rivolse più la parola . Nessuno mi prese più in giro e nemmeno mi fecero dispetti. Non feci caso a tutto ciò e non ci pensai più. Lui finì la scuola un anno prima di me e non lo vidi più anche se sentii più volte narrare le sue imprese . Adesso me lo ritrovo fra i piedi . Grazie Dick per aver pensato a me.‐
Il sole era alto nel cielo e i castagni splendevano d'oro, tutte la montagne intorno parevano coperte da un manto d'oro puro,, il meraviglioso colore dell'autunno
:‐ Torniamo giù‐ disse la donna‐ Mi è venuta fame e mi pare che il ristorante in cima al monte sia chiuso‐
:‐ Si è meglio tornare a valle, ma non insieme. Ci avranno già visti ma non voglio rovinarti la reputazione‐
:‐ Che cavolo vai farneticando,perché dovresti rovinarmi la reputazione ?‐
:‐ Se non ci hai fatto caso sono un tantino più scuro di te. Cosa pensi che penserebbe la signora che è affacciata al balcone sulla strada ? accettare l'uguaglianza fra bianchi e neri è difficile e in Italia non siete ancora così evoluti . Wess che canta con Dori Ghezzi , fa ancora scandalo.‐
:‐ Non ci ho pensato minimamente. Non guardo mai il colore della pelle degli amici dei miei figli, e tutti girano per casa senza problemi . Già, anche questo è stato uno dei motivi per cui mio marito mi ha lasciata. Lui non va bene per me, per noi.
:‐ Sei una persona speciale . Adesso scendi, trova un ristorantino e vai a festeggiare una giornata di sole. Ci vediamo domani da qualche parte, meglio se verso la Cappuccina.‐
:‐ Va bene allora a domani ‐ lui era ancora seduto e lei lo baciò sulla guancia . Può un nero arrossire ?. Ebbene Dick arrossì, ma lei non lo vide perché essendo più rossa di lui , in volto , si affrettò a scendere verso la strada e intanto pensava >> Abbiamo cantanti bravissimi, Rocki Roberts, campioni di pugilato Cassius Clay o Mohamed Ali, ballerine Lola Falana, e decine,centinaia d'altri personaggi neri e bravissimi, però Mamy di Via col Vento, non ha potuto ritirare l'Oscar perché il suo colore offendeva quei cialtroni mafiosi che glielo avevano dato. America, accidenti a te quanto fai schifo !.>>>
Arrivata sulla strada trovò la chiesetta della Madonna della Neve . Piccola e preziosa in stile barocco montanaro coperta di beole ( lastre di pietra che coprono tutte le vecchie case Ossolane) e all'interno decorata con preziosi affreschi e oggetti d'oro. Nei secoli passati più volte il fiume Bogna l'aveva invasa con le sue acque turbinose, fino a quando si era pensato di costruire un argine in muratura per difendere la città dalle piene pericolose. Il muraglione era una strada impropria di cui si servivano i paesani per abbreviare i percorsi.
Elena si fermò davanti alla piccola chiesa, e rivolse un pensiero ai suoi cari .
Decise che avrebbe pranzato in un locale della Piazza Mercato, famosa bellissima piazza medievale.